“Contro la dittatura sanitaria, fiscale e giudiziaria“. Sono questi i tre motivi del raduno spontaneo che troverà luogo in Piazza del Popolo a Roma il 5 settembre, ha raccontato a L’Unico Agostino Sanna, del Comitato Nazionale Liberazione Italia. Arriveranno 220 gruppi, associazioni e comitati da tutta Italia, una “grande unione civica” per dire “no” al Governo e alla dittatura sanitaria e giudiziaria, che sfrutterebbe il Covid per imporre limitazioni della libertà. “Sarà un raduno senza passerella – dice Sanna, originario di Olbia – non allestiremo nemmeno un palco, però già sappiamo che qualche politico cercherà di usarci per avere pubblicità, perché come al solito devono strumentalizzare l’iniziativa (da quanto appreso dovrebbero intervenire Vittorio Sgarbi e la No-Vax Sara Cunial, nda). “Questa è e deve restare una iniziativa di popolo”, precisa Sanna.

La manifestazione è autorizzata dalla Questura di Roma, e così il raduno successivo, sempre nella giornata del 5 settembre, che si terrà davanti alla Bocca della Verità alle ore 16. La sorpresa però potrebbe esserci lunedì: “I gruppi si daranno appuntamento a sorpresa davanti a un portone importante, senza preavviso”. Tra i gruppi aderenti, “Noi con Trump”, Nonna Maura con Marcia su Roma, pezzi di Gilet Arancioni, da diverse regioni. Parteciperà anche Forza Nuova, il gruppo di estrema destra.
Endorsement al raduno arrivano dal noto criminologo Alessandro Meluzzi, vicino a Giorgia Meloni, ma anche dall’avvocato Carlo Taormina, che il 5 Ottobre alle 18 parteciperà all’Hotel Colony di Roma ad un convegno del Think Tank StopEuropa, e dal filosofo marxista Diego Fusaro, ispiratore del movimento Vox Italia. Persino Monsignor Viganò, ormai nemico giurato della corrente progressista di Papa Francesco, ha appoggiato le ragioni dei manifestanti, dopo un plateale post di endorsement a Donald Trump.

È giallo invece sulla partecipazione a Piazza del Popolo del Generale Antonio Pappalardo, agitatore dei Gillet arancioni. Tramite messaggio avrebbe fatto sapere di essere in Tunisia, insieme all’avvocato Lillo Massimiliano Musso, e di non avere interesse a sfilare “insieme a Forza Nuova”. L’avvocato Musso era salito agli onori della cronaca dopo il ricovero coatto in TSO subito dal fratello Dario, fermato dalle forze dell’ordine a Ravanusa, in provincia di Agrigento, perché durante il lock-down imposto dai DPCM di Conte invitava la cittadinanza, con l’ausilio di un megafono, a disobbedire alle restrizioni. I manifestanti cercheranno di replicare la manifestazione di Berlino, per lo più oscurata dai grandi media nazionali e internazionali.
Riccardo Corsetto
Facebook Comments