“La mia macchina fotografica era come un altro cuore, era il mio cuore che parlava”. Testimone visiva della realtà sociale e politica del nostro Paese, Letizia Battaglia, nata a Palermo il 5 marzo del 1935 rappresenta nel mondo una delle figure più importanti della fotografia contemporanea.
Iniziata la sua carriera nel 1969 come fotoreporter del giornale palermitano l’Ora, nel 1974 si è occupata in prima persona degli anni di piombo della sua martoriata Palermo e dei delitti di mafia di cui si è macchiata.
I suoi scatti, in particolare quelli di cronaca di mafia costituiscono nell’immaginario collettivo e non solo un valore civile ed etico indiscusso.
L’esposizione, che si terrà al MAXXI di Roma dal 24 novembre al 17 aprile 2017, intende restituire i molteplici aspetti della sua personalità artistica dedita alla fotografia, all’editoria, al teatro sperimentale e alla politica, attraverso un corpus di oltre 200 fotografie e di diversi materiali originali e di documentazione tra libri e pellicole.
La mostra si articola in un prima parte che testimonia, a partire dalla fine degli anni Sessanta la sua attività di fotoreporter tra Milano e Palermo, il suo interesse per il teatro sperimentale, la regia e l’esperienza con i pazienti all’ospedale psichiatrico di via Pindemonte a Palermo.
La seconda parte invece si concentra sul corpus di lavoro della fotografa ‘Anthologia’ con oltre 120 fotografie che scandiscono nello spazio e nel tempo la varietà di soggetti da lei ritratti nell’arco di quarant’anni: personaggi della storia che si affiancano a gente comune, ai luoghi della cronaca e agli scorci di una Palermo nobile e popolare.
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