Qualche giorno fa, avevamo spiegato su questo giornale, che il presepe di piazza San Pietro, autorizzato dal Vaticano, e quindi da Bergoglio, aveva lo scopo di rappresentare non più la natività, come tradizionalmente la conosce la cultura e la sensibilità cattolica, bensì l’atto finale della cosiddetta “primavera cattolica”, ovverosia quella riforma modernista della Chiesa voluta dalla sinistra liberal americana con l’appoggio di gerarchie vaticane riunite nel Club di San Gallo.
Il giornalista Maurizio Blondet parla apertamente di “occultismo” nel presepe di Bergoglio, che in molti da tempo ormai considerano l’anti Cristo, il papa ateo, o, alla meglio, un papa illegittimo. Volutamente qui con la “p”, minuscola. “L’inserimento di alieni e/o astronauti nel Presepe in Vaticano ci lascia intravedere un altro collegamento importante”. Secondo Maurizio Blondet, gli alieni “rappresentano una sorta di culto alternativo per spiegare l’eziologia cosmologica di un mondo panspermico comunque evoluzionistico, di cui saremmo schiavi casuali di intelligenze superiori, tutte le letture di tal fatta sono forzature bibliche artatamente interpretate in senso ufologico (teoria degli antichi astronauti e via dicendo). Ciò che hanno in comune i diversi autori è quello di ignorare il testo biblico antecedente al capitolo 6 di Genesi, sul quale pure si soffermano per mettere l’accento sulla caduta dei nephilim, soggetti che loro identificano con gli alieni padri della nostra civiltà”.
Il culto degli alieni
In realtà queste conclusioni ben si sposano con diverse e differenti teorie di stampo esoterico, oggi molto in voga, che neppure osano velare il collegamento palese operato da parte delle Agenzie spaziali con i culti pagani delle antiche divinità. Sarebbe sufficiente soffermarsi sulle denominazioni delle diverse missioni spaziali per comprendere che in esse sia in voga una sorta di revival di neopaganesimo in salsa new age. Molti dei cosiddetti rapimenti alieni si sono dimostrati alla prova di esperti esorcisti essere vere e proprie possessioni ed ossessioni diaboliche. Il culto degli alieni, la stessa pratica delle Agenzie Spaziali, in un certo modo, è una sorta di invocazione di antiche divinità che nulla rappresentano se non demoni. Il prossimo effetto da baraccone che ci aspettiamo da parte del nuovo ordine mondiale è quello appunto di simulare un’invasione aliena. Se di invasione si tratterà, saranno demoni non alieni… in qualche modo fisicizzati all’interno della nostra dimensione. Non credo pertanto possa ritenersi casuale l’accostamento che possiamo rinvenire all’interno del presepe di Piazza San Pietro tra il culto di Osiride da una parte e l’elemento alieno/astronautico dall’altra.
Il mito di Osiride e dell’Antico Egitto
“Senza volere andare nei singoli dettagli – continua Blondet – quello che più colpisce è l’angelo che sovrasta al centro l’immagine; ha le ali aperte, ed è realizzato come avvolto nelle fasce di una mummia, al centro del petto una evidente X. Tale simbologia richiama in maniera efficace i sarcofagi egiziani che, inizialmente soltanto per il faraone in secondo momento per tutti, venivano dipinti mediante la raffigurazione di braccia incrociate a forma di X. Questo simbolo è finito con il coincidere con l’identificazione della divinità di Osiride. Sembra che questo richiamo ossessivo alla morte sia sovente utilizzato nel mediatico divulgare quale sostitutivo del mistero della passione morte e resurrezione di Gesù”.
E ancora: “La X di Osiride certamente evoca morte e degenerazione. A fronte di tutto questo, svelare il significato del simbolo, toglierlo dalla sua capacità di contagio subliminale, additandolo per quello che realmente è, significa disarmare il simbolo … quindi svelare la realtà sulla X di Osiride è in certo modo vaccinare coloro che, in maniera spaesata ed inconsapevole (la maggior parte delle persone), con esso si imbatteranno”.
“Alcuni non titolati millantatori hanno iniziato invero da qualche anno a far circolare la voce del fatto che in realtà la storia di Gesù sia soltanto la mera copia del mito di Osiride che muore e risorge. La morte, la necrofilia, la magia nera per la reviviscenza, l’incesto (vedere bene tutti i rapporti tra lui e di Iside per capire di cosa si tratti), nella migliore delle ipotesi sono soltanto descrizioni del processo cosmico dell’avvicendarsi delle stagioni; nella peggiore invece la strumentalizzazione satanica e cultuale di tale rituale”.
Conclude Blondet: “Il mondo dell’occultismo – seguendo quella che è la linea interpretativa che ci è stata sapientemente consegnata da San Tommaso d’Aquino – vive in maniera parallela rispetto al mondo della verità e della luce: il demonio è la scimmia di Dio e quindi cerca di imitare il vero, storpiandone la bellezza ed è per questo che continuamente si insinua anche all’interno della Chiesa Cattolica; non può colpire la Chiesa nella sua essenza, perché essa è radicata in Cristo, ma può confonderla nelle sue membra, negli uomini che la costituiscono.
Articolo completo sul blog di Maurizio Blondet
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