Nel 2016 sono state controllate 111.740 vetture, con una media di cinque sanzioni al giorno per agente. Nell’anno appena trascorso c’è stato un aumento del 26% di violazioni accertate, e quindi di sanzioni, rispetto al 2015 e del 72% se si raffronta il dato con l’anno 2014. I passeggeri controllati sono stati più di 2,1 milioni, circa 55mila in più rispetto allo scorso anno. Nel 2016 il numero delle sanzioni ha raggiunto quasi le 126mila, a fronte delle quasi 100mila dell’anno precedente, di cui 24.918 pagate entro i cinque giorni dalla contestazione, il 60% in più rispetto al 2015, con un incasso di oltre 1,3 milioni di euro.
Mettendo a confronto i dati dei primi due mesi del 2016 (gennaio-febbraio) con quelli del primo bimestre 2017 emerge che i turni uomo, indicatore della presenza di verificatori sul territorio, sono cresciuti da 4.320 a 5.202 (+20%) e che i passeggeri controllati sono aumentati da 368.169 a 418.895 (+14%). Ciò ha consentito di migliorare anche la produttività media. Nei primi due mesi del 2017, infatti, nelle tratte dove si è concentrata la verifica, a seguito della riorganizzazione del servizio, il numero medio di sanzioni si è attestato a otto multe per agente a fronte delle cinque del 2016 (+60%). Le vetture controllate sono aumentate del 20%, passando dalle 19.019 del primo bimestre 2016 alle 22.883 del primo bimestre 2017 e le sanzioni elevate sono aumentate dell’11%, da 22.925 (I bim. 2016) a 25.387 (I bim. 2017). All’aumento dell’efficienza e dell’efficacia del sistema di controllo dei biglietti hanno contribuito alcune iniziative messe in campo da ATAC negli ultimi mesi.
Innanzitutto sono state modificate le modalità operative con cui si svolge l’attività: i controllori, ad esempio, sono stati concentrati sulle linee dove viaggia un numero elevato di passeggeri. Quindi si è garantito maggior presidio ai varchi di accesso delle metropolitane e delle ferrovie regionali ex concesse Roma-Lido, Termini-Centocelle e Roma-Civitacastellana-Viterbo.
Per contrastare l’evasione è stata attivata una task-force antievasione composta da 310 elementi, tutti agenti di polizia amministrativa. Di questi, 160 sono verificatori ”a tempo pieno” ai quali, da inizio del 2017 si sono aggiunti 60 ispettori del servizio di superficie, che svolgono attività di verifica, in aggiunta ai normali compiti di regolazione e controllo del servizio. 90 fra quadri e dirigenti, per un totale di 150 risorse, hanno dato la disponibilità ad eseguire turni di controllo.
Nelle stazioni, i 310 verificatori sono affiancati da altri 75 addetti alla sorveglianza ai varchi delle linee metropolitane e ferroviarie che, pur non essendo ancora agenti di polizia amministrativa, costituiscono un deterrente per chi tenta di oltrepassare le barriere senza biglietto.
Nel corso del 2017 l’attività di controllo dei titoli di viaggio sarà ulteriormente potenziata e, a tal fine, ATAC sta svolgendo una selezione interna di personale per l’individuazione di figure operative. Successivamente agli esiti della selezione si procederà a reperire eventuali ulteriori risorse necessarie all’area della verifica, utilizzando gli strumenti contrattualmente previsti.
Rimane comunque rilevante il tasso di evasione accertata ovvero il numero dei viaggiatori sorpresi senza titolo di viaggio al momento del controllo. Chi, incivilmente, ha deciso di viaggiare senza pagare il biglietto è il 6,2% in superficie, il 2,7% sulle linee metropolitane e il 3,2% sulle ferrovie ex concesse. L’incremento dell’attività di controlleria, in particolare sulla rete metroferroviaria e sulle più frequentate linee di superficie, ha avuto un effetto positivo anche sui ricavi da traffico, scoraggiando molti potenziali evasori e convincendoli a comprare il biglietto. Quest’attività ha concorso all’aumento dei ricavi da traffico nel 2016 del 2,2% rispetto al 2015, con circa 5,6 milioni di euro in più per ATAC.
Atac ha dato il via alla campagna di lotta all’evasione sui mezzi ATAC: “Non farti riconoscere, paga il biglietto”. L’iniziativa, presentata alle Vernicerie ATAC dall’amministratore unico di ATAC Manuel Fantasia alla presenza della sindaca di Roma Virginia Raggi e dell’assessore alla Mobilità Linda Meleo, vede testimonial d’eccezione l’attore e doppiatore Francesco Pannofino, protagonista nei panni di “verificatore” di uno spot, prodotto in co-marketing da Viola Produzioni e girato dal regista Angelo Longoni. Il video andrà in onda sui monitor presenti nelle stazioni della metropolitana, a bordo dei treni e dei bus e sui canali sociali. Lo stesso Pannofino ha parlato in conferenza stampa di “uno spot efficace e sintetico in cui passa il messaggio che il furbo non è chi non paga, non pensando al danno che fa alla collettività, ma chi paga. Dobbiamo metterci del nastro per far entrare nella testa della gente che, pagare il biglietto sui mezzi pubblici non è un’imposizione dall’alto, ma un gesto di civiltà”.
“E’ uno spot intelligente, che punta su un dato, la riprovazione sociale – ha aggiunto la sindaca Raggi – e che mette in luce un percorso di crescita culturale per cui pagare il biglietto è una cosa così normale che sono gli stessi cittadini a sanzionare verbalmente chi non fa il biglietto”. “Quando ci siamo insediati ci siamo trovati a prendere in mano una situazione in cui le cose normali erano diventate assenti”, ha spiegato Raggi. “Quando andiamo all’estero – continua la sindaca – facciamo addirittura gli abbonamenti per usare i mezzi pubblici, Roma sembra terra di nessuno. Noi ci siamo candidati a guidare la città perché siamo animati dalla passione per farla rinascere, ma dobbiamo fare cose straordinarie per riportare Roma in una situazione normale, al livello delle altre città europee”.
“L’Atac e l’amministrazione ce la stanno mettendo tutta per rilanciare l’azienda, ma serve anche il contributo della città stessa – ha aggiunto l’assessore Meleo – L’evasione tariffaria è un problema enorme, dobbiamo recuperare la consapevolezza che tutti devono pagare il biglietto, è una questione di rispetto e di educazione civica che va recuperata. Chi non paga il biglietto contribuisce in prima persona a peggiorare il servizio, è importante che ogni cittadino recuperi la coscienza civica. È chiaro che la tendenza deve essere migliorare il servizio ma ci vuole il contributo di tutti. Con queste risorse – conclude Meleo – l’ATAC potrà investire e allontanarsi da un periodo di buio a causa di una cattiva gestione che è durata anni”.
Tra la fine del 2017 e l’inizio del 2018 arriveranno i tornelli a doppia timbratura in entrata e in uscita sulla metro C. Ad annunciarlo l’amministratore unico di ATAC, Manuel Fantasia, durante la conferenza stampa di presentazione della campagna. “Sulla metro sin da ora, a partire dalla metro C, passeremo al modello della doppia timbratura, sia in entrata che in uscita. Ipotizziamo tra la fine del 2017 e l’inizio del nuovo anno”, ha detto Fantasia. Anche il presidente della Commissione Mobilità Enrico Stefano ha annunciato l’intenzione di “voler estendere questo tipo di controlli anche alla metro A e B”.
“Pagare il biglietto sui mezzi pubblici – afferma la sindaca Raggi – è una cosa normale, ma ancora oggi non esiste un percorso di crescita culturale e sono necessari messaggi di riprovazione sociale. Per questo lo spot di Atac” presentato oggi, dal titolo “Non farti riconoscere, paga il biglietto”, “è estremamente intelligente“. Raggi ha poi condannato “gli innumerevoli episodi di violenza contro gli autisti e i verificatori. Questo non deve più verificarsi. Capiamo le lamentele dei cittadini, ma loro non sono i responsabili. Faccio infine un appello a tutti i lavoratori dell’Atac, ad aderire al nuovo progetto per aumentare i verificatori sui mezzi: abbiamo bisogno del contributo di tutti per riportare la normalità”, ha concluso la sindaca.
Lo scrive anche su Fb la sindaca di Roma. “Pagare il biglietto dell’autobus è una cosa normale. Come pagare il caffè al bar o il biglietto del cinema. Noi ce la stiamo mettendo tutta ma serve l’aiuto di tutti i cittadini”.
Bene per il Codacons i doppi tornelli sulle linee della metro di Roma per contrastare i portoghesi, annunciati oggi dall’amministratore unico di Atac, ma per l’associazione non basta. “La vera evasione non avviene sulle linee metropolitane ma nei trasporti di superficie, dove è più facile utilizzare i mezzi pubblici senza biglietto e senza correre il rischio di essere pizzicati dai controllori – spiega il presidente Carlo Rienzi – Non a caso sugli autobus della capitale l’evasione raggiunge il picco del 40% rispetto alla media del 25% di tutti i mezzi pubblici: praticamente poco più di un utente su 2 viaggia sui bus con regolare biglietto”. “Da tempo il Codacons chiede ad Atac e Comune provvedimenti contro i portoghesi, considerato che l’evasione produce un danno pari a 80 milioni di euro annui alle casse dell’azienda dei trasporti – prosegue Rienzi – I doppi tornelli nelle metro sono sicuramente utili, ma se non si arriverà ad un controllo costante e capillare sui mezzi di superficie non sarà possibile abbattere realmente l’evasione”.
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