Becchi a Canale Ponte Milvio: “Sovranismo europeo è possibile”

Sembra un ossimoro, invece è una possibilità. Il concetto di sovranismo è diverso da quello di nazionalismo, e anzi nasce in ambienti ostili alla sovranità nazionale. Lo ha spiegato Paolo Becchi nel corso della trasmissione in streaming Canale Ponte Milvio.

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Sovranismo europeo. A prima vista potrebbe sembrare un ossimoro, invece è possibile. Parola di Paolo Becchi, intellettuale, professore di filosofia del diritto all’Università di Genova e tra i più attenti studiosi del sovranismo, intervistato ieri da Riccardo Corsetto nel corso della trasmissione in streaming Canale Ponte Milvio. “Molti credono che il sovranismo si identifichi con il nazionalismo, ma non è affatto così – ha spiegato Becchi –. Un conto è la sovranità nazionale, un altro conto è il sovranismo. L’idea di sovranismo è qualcosa di nuovo, che nasce dalla crisi dell’idea di sovranità statale“.

La prova che si tratti di due concetti molto diversi, secondo il filosofo, autore del libro “Manifesto sovranista”, è da individuare anche nella diversa origine dei due termini. Il termine sovranismo, infatti, non nasce con Hobbes e l’idea della sovranità. Secondo Becchi la parola sovranismo ha invece origine in Catalogna, e si ritrova in alcuni documenti catalani che richiedono l’indipendenza dallo stato nazionale. La parola, peraltro, viene usata anche nelle dichiarazioni autonomistiche del Quebeq. “Altro che nazionalismo, insomma“, aggiunge il filosofo.

Nel corso dell’intervista, Becchi ha poi chiarito il concetto di sovranismo debole, di cui spesso viene considerato l’ideologo. L’intellettuale ha spiegato che nasce dal confronto tra due diversi modelli di sovranità, quello di Hobbes e quella di Althusius. In quest’ultimo, infatti, si riscontra “una sovranità molto diversa da quella assoluta ed indissolubile teorizzata da Hobbes“. Mentre Hobbes insiste su una sovranità statale intesa in senso forse ed assolutistico, Althusius dà origine al concetto di federalismo. Ed è proprio questo il sovranismo a cui si ispira la Lega di Matteo Salvini.

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Riccardo Corsetto intervista Paolo Becchi per Canale Ponte Milvio

È in questo senso, dunque, che il sovranismo può legarsi all’Europa. “Sovranismo non vuol dire semplicemente ritorno alla sovranità degli stati nazionali spiega Becchi -, ma piuttosto che l’Europa debba essere costruita non contro, ma a partire dagli stati nazionali“. Del resto, aggiunge il filosofo, oggi è l’europeismo che si sta sovranizzando. “Paradossalmente, oggi viviamo una situazione in cui non è tanto il sovranismo che sconfigge l’Unione Europea, ma è l’Europa stessa che, per non morire, assume su di sé aspetti tipici del pensiero sovranista“.

Su questa stessa linea Becchi colloca l’ipotesi di Draghi Presidente del Consiglio. “In un articolo pubblicato sul Financial Times, Draghi mette per iscritto due principi: tutte le politiche basate sull’austerità sono sbagliate, e le banche devono fornire credito alle famiglie e alle imprese per far ripartire l’economia“, spiega il filosofo. E se Draghi dovesse diventare Premier, sulla scorta di queste parole, non si capisce perché i sovranisti non debbano aderirvi. Riguardo alla scelta di Giorgia Meloni di rimanere fuori dall’esecutivo, Becchi sottolinea come sia un rischio. “C’è chi dice che facendo la radicale avrà più consenso, ma questo può essere vero solo nel breve periodo. Se il governo Draghi, come è facile pensare, dovesse avere successo, va da sé che avrà successo anche chi l’avrà sostenuto“.

Sul nuovo governo, Becchi auspica inoltre che non si tratti di un governo specificamente tecnico né di uno esclusivamente politico. “Dovrebbe essere un governo ibrido, fatto di persone qualificate ma non necessariamente i segretari di partito”. E proprio l’ex presidente della BCE potrebbe essere la persona giusta per gestire i fondi del Recovery Plan. “Un presidente della BCE che si è messo contro la banca nazionale tedesca sul quantitative easing non è uno al quale l’Europa possa dire di no“. Proprio quello scontro con la Germania è sintomo di un cambiamento operato da Draghi rispetto alle privatizzazioni da lui portate avanti negli anni novanta o alle politiche di austherity a cui ha condannato la Grecia. E, visto che l’alternativa delle elezioni sembra essere remota, “realisticamente Draghi Presidente del Consiglio è la cosa migliore che ci potesse succedere“, ha detto Becchi.

Sovranismo, insomma, non è semplicemente nazionalismo. È piuttosto rivendicare gli interessi della nazione nel contesto più ampio in cui essa si trova. Detto più semplicemente, non bisogna cancellare l’Italia dall’Europa, ma bisogna invece fare in modo che l’Italia possa essere protagonista dell’Europa.

Francesco Amato

GUARDA QUI L’INTERVISTA INTEGRALE A PAOLO BECCHI

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