Campidoglio, possibile conflitto di interessi. La denuncia di un’associazione di commercianti

Un appalto da 18 milioni di euro per la gestione di un software gestionale concesso alla ditta per cui lavora il presidente della commissione Commercio, Andrea Coia. L'esposto in esame in Campidoglio.

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L’Aicarap (Associazione italiana commercianti artigiani aree pubbliche) ha presentato un esposto al segretariato generale del Comune di Roma, ai danni della commissione Commercio di Palazzo Senatorio. Dall’associazione di categoria dei commercianti contestano un appalto da 18 milioni di euro concesso alla ditta di informatica, la Engeneering, presso la quale lavora Andrea Coia, presidente della commissione Commercio.

La Engeneering, infatti, gestisce attraverso uno dei suoi rami anche alcuni servizi per il Comune di Roma, tra cui alcune applicazioni in uso proprio all’ufficio Commercio. “Appare alquanto inopportuno – scrivono nell’esposto – anche agli occhi dei più benevoli che il presidente della commissione Commercio, che dovrebbe verificare l’operato della società informatica che gestisce il settore, abbia intrattenuto o intrattenga rapporti lavorativi con la stessa“.

Coia
L’esposto presentato in Campidoglio dall’Aicarap ai danni del presidente della commissione Commercio Andrea Coia

Rapporti che rendono “evidente il sorgere di un possibile conflitto di interesse”. Tra l’altro – denuncia l’associazione, che in passato ha condotto lotte anche contro la lobby dei Tredicine – il software contestato è proprio quello per la gestione dei cambi del settore rotazioni, “oggetto di una nota inchiesta”. Il programma però “stenta a decollare, dopo tre anni dall’approvazione del nuovo regolamento voluto proprio dal presidente in questione”.

L’esposto, firmato dal consigliere Alessandro Pucci, è stato esaminato dal segretariato generale comunale, ed è stato ora trasmesso alla commissione Trasparenza capitolina, che dovrebbe riunirsi la prossima settimana. Coia si dice sereno, e rimanda le accuse al mittente. “Lavoro per un’azienda di 10 mila dipendenti e una società del gruppo ha anche contratto con il Comune – spiega -. Peraltro sono solo un quadro, non un dirigente”. “Non ho mai fatto azioni mirate a favorire la società, ma solo azioni necessarie all’amministrazione – chiosa Coia -, non vedo alcuna incompatibilità”.

Francesco Amato

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