di Francesco Amato
“Non c’è il rischio che l’Europa diventi un super stato che fa coriandoli delle nostre carte costituzionali”. Lo ha dichiarato Carlo Botta, esperto di marketing sistemico e massmediologia, rispondendo alle domande di Riccardo Corsetto a “Exit”, la trasmissione in streaming di StopEuropa, il gruppo con un milione di italiani fondato da Enzo Dota e Michele Farina per promuovere il ritorno ad una moneta sovrana non a debito.
Non è possibile, secondo lui, per alcuni motivi. Innanzitutto perché “l’Unione Europea in realtà dovrebbero chiamarla Disunione Europea, perché la vera Europa non ha niente a che vedere con questa lobby di Bruxelles”. Di fatto oggi “l’Unione Europea è solo un cartello di speculatori nemici delle nostre costituzioni, e genera soltanto disunione fra i popoli, lontana anni luce dallo spirito di fratellanza che ha regnato fino al 1992”. Inoltre, al suo interno sono numerose le differenze fra stati – “c’è, ad esempio chi fa parte della NATO e chi no”, spiega Botta – e si parlano 28 lingue diverse. Di fronte a tanta frammentazione “non può esserci una politica estera e, mancando questa, non può nemmeno nascere un super stato”.
“Questa Unione Europea, inoltre, favorisce la delocalizzazione, creando anche una concorrenza interna – aggiunge Botta –: molti stati che non hanno il vincolo dell’euro attraggono con la loro moneta delocalizzazioni di attività produttive dove la mano d’opera costa meno; altri, come l’Olanda, pur avendo l’euro, hanno una politica fiscale in concorrenza con altri stati come l’Italia e attraggono lì grossi gruppi, come ad esempio FCA”. In Europa oggi è valido “il piano Funk, che considera il sud Europa come un’area da destinare esclusivamente all’agricoltura e al turismo”. Gestito dal “Parlamento più inutile del mondo, sottomesso ai voleri della Commissione Europea che ha 55 mila burocrati che si dimostrano inadeguati nella gestione di emergenze come quella che stiamo vivendo”.
Riguardo all’economia, Botta è convinto che non si può sopravvivere senza una vera banca centrale. “Abbiamo un comitato di stabilità dei prezzi con sede a Francoforte che per statuto non può finanziare gli stati ma che è stata chiamata ingannevolmente Banca Centrale Europea”, dice. La sentenza della corte costituzionale tedesca “ha dato una proroga di tre mesi alla BCE per dimostrare la proporzionalità dei suoi atti”, aggiunge Botta. “È ovvio che se la BCE compra i titoli sul mercato, garantendone una parte anche sul mercato secondario, si abbassano i tassi. E abbassandosi i tassi i tedeschi hanno meno margine per speculare sullo spread e sui titoli sovrani e questo a loro non va bene”, secondo Botta: loro vogliono avere sempre questa supremazia.
Chi finora ha sostenuto l’Europa a spada tratta “dovrebbe avere il buon senso di ravvedersi e comprendere che si tratta di un esperimento riuscito male. Pensare di poterla cambiare dal di dentro è pura follia”. L’euro, del resto, “fu introdotto grazie a una élite molto motivata e un popolo disinformato – ricorda Botta –. Per uscirne è necessario l’inverso: una élite meno incentivata e un popolo più consapevole”. I danni sono del tutto evidenti, conclude. “Dal 2011 a oggi ci sono stati circa 60 mila suicidi in Italia, tutti legati alla questione della crisi e alle politiche di austerity dettate dall’Europa. Qual è il numero di morti con cui la gente possa rendersi conto che questa Europa è un esperimento riuscito male?”.
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