Una proposta di legge per rendere tutte le strutture cittadine abitabili, comunali e non, sicure da terremoti e calamità naturali. Il progetto legislativo è stato presentato oggi lunedì 12 novembre in conferenza stampa alla Camera dei Deputati dagli onorevoli Gianfranco Rotondi ed Erica Mazzetti che si è presa l’impegno di portare avanti l’iniziativa da sottoporre all’attenzione del Parlamento, con la speranza che possa diventare presto legge. Tutto nasce dalla presa di coscienza di vivere in un Paese che a livello edilizio si presenta non all’altezza degli standard europei, come si evince da un sondaggio di Confedilizia, e pare piuttosto evidente che gli ultimi eventi di cronaca diano ragione a queste preoccupazioni, a partire dal terremoto dell’Aquila al crollo del Ponte Morandi di Genova. “Questo Paese è rimasto fermo per troppi anni, ha bisogno di un vero e proprio rilancio – spiega l’Onorevole Erica Mazzetti, che si occupa di ambiente, territorio e lavori pubblici – , quando il Presidente Berlusconi è stato al Governo ha sempre incentivato lo sviluppo che passa anche per l’edilizia, sia privata che pubblica, il tutto in un’ottica di crescita economica ma anche e soprattutto di sicurezza. Nel decreto Genova non viene spesa una sola riga per la prevenzione, e questo è piuttosto grave perché non bisogna aspettare che arrivino le tragedie per rendersi conto che è il caso di intervenire in maniera decisa e veloce”. La tragedia, anzi le tragedie si sono già verificate, e sono state numerose le vittime di costruzioni di ‘burro’, crollate in occasione di un sisma di notevole portata o di una leggerezza in tema di manutenzione. “Le strutture del dopoguerra – continua la deputata – sono quelle della cosiddetta edilizia povera, realizzate con cemento armato che non è in grado di reggere eventi sismici di un certo livello, e infatti sono antecedenti alla prima legge sismica del 1982 che impone la costruzione di strutture con requisiti ben specifici per poter sopravvivere a imprevisti naturali che, come abbiamo visto, hanno messo in ginocchio diverse città italiane”.
La proposta di Forza Italia è demolire tutte le strutture che non sono a norma per poi ricostruirle secondo i canoni previsti dalla legge, senza tralasciare l’aspetto emotivo e psicologico delle persone che dovrebbero lasciare la propria casa, un evento che potrebbe essere traumatico anche se per un bene superiore. “Abbiamo pensato a tutto – precisa l’onorevole – , ci rendiamo conto che potrebbe non essere semplice, ma se è per evitare il rischio di finire vittime di un disastro naturale riteniamo che sia doveroso osare”. Coloro a cui verrà richiesto il sacrificio potrebbero alloggiare temporaneamente in strutture pagate per metà dallo Stato, e ricevere incentivi a fondo perduto per sentirsi motivati a contribuire a una causa che mostrerà i suoi benefici forse non nell’immediato, ma sicuramente per i posteri che si ritroveranno a vivere in città più sicure. “Ci auguriamo che la Lega faccia appello al buon senso, e che onori gli ideali di centrodestra che ha sempre condiviso con noi liberali – conclude la parlamentare – , la sicurezza, il benessere e la crescita di un Paese non dovrebbero avere colori politici”. Forza Italia sta portando avanti una battaglia decisa a favore di infrastrutture, grandi opere e sicurezza pubblica, e la grande affluenza alla manifestazione di sabato 10 novembre a Torino a favore della Tav (La tratta alta velocità Torino Lione) sembrano dare agli azzurri segnali di incoraggiamento a proseguire in questa direzione. La proposta di legge presentata oggi alla Camera potrebbe essere in futuro allargata ai plessi scolastici, le cui strutture non sono ovunque conformi alle normative previste, e a tutti i fabbricati contenenti amianto, in un’ottica di salute e prevenzione per una qualità migliore della vita.
Lara Morano
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