Che gli insulti alla senatrice Segre, nello specifico ad una anziana reduce dall’orrore dei campi di concentramento, siano un gesto vile e riprovevole e che, non c’è neanche bisogno di dirlo, si commenta da sé. Ma da qui ad inaugurare appositamente, una commissione “contro l’odio, il razzismo e l’antisemitismo” ci sembra quanto meno fuori luogo, totalmente inutile e frutto di una visione viziata dalla solita, ipocrita, demagogia buonista.
Ora, senza nulla voler togliere ad un atto certamente spregevole, ma che si circoscrive alla dimensione di un riprovevole teppismo verbale, ci sarebbe da chiedersi perché, invece, non si inaugurano commissioni per porre fine al silenzioso stillicidio di violenze contro anziani, deboli ed indifesi nelle loro povere abitazioni, in questi ultimi anni troppe volte assassinati da quelle tanto coccolate “risorse” straniere, costituite da una pletora di rumeni, slavi, albanesi o nordafricani che, per arrotondare i propri introiti da spaccio e furto, non hanno esitato a prendere di mira, a scopo di rapina, tanti anziani italiani soli e indifesi.
Certo, a voler essere onesti sino in fondo, a contribuire a questo scempio, hanno volenterosamente anche collaborato i nostrani “tossici”. Sia come sia, tutte queste persone ed i correlativi episodi di violenza, sono sempre passati sotto silenzio. Non un urlo. Non un gesto di condanna. Non una mobilitazione a livello istituzionale. Nulla. Il più assordante silenzio. E questo perché guai a toccare loro, le tanto beneamate “risorse” straniere che continuano a godere di una straordinaria impunità e di pene “soft”, in questo, in buona compagnia dei nostrani “tossici” E già, perché se non lo aveste capito, la droga qui da noi è un “must”. Toccare o criminilizzarne il consumo, è considerato al pari di una bestemmia, anzi peggio.
E questo, perché la “roba” fa molto trendy tra progressisti, gente dello spettacolo ed alfine, non si può negarne l’uso a tutti, urbi et orbi: a giovanotti a bordo di furgoncini o auto che finiranno con lo schiantarsi miseramente contro qualcuno o, ancor peggio, ad altri personaggi che, presi da euforia, andranno a massacrare impunemente chiunque capiti loro sotto tiro. Che siano anziani o giovani nuotatori, o ragazzi in compagnia di fidanzate varie, magari davanti ad un bar in periferia, tutori dell’ordine inclusi …E che dire, delle ragazzine stuprate e talvolta uccise da stranieri o italiani, in vena di esperienze “forti”? Alle “risorse” straniere, in genere va più che bene: dopo qualche breve periodo di detenzione, si ritrovan liberi di tornare fuori a delinquere e magari uccidere, come nel caso del tunisino che, qualche giorno fa ha accoppato la compagna (italiana) dopo una condanna a soli dodici anni, per l’omicidio della precedente, sventurata, compagna.
È, invece, di qualche giorno fa, l’allucinante notizia di un gruppo di nostrani giovanotti che, protagonisti qualche tempo fa, di uno stupro di gruppo ai danni di una indifesa ragazzina, dopo qualche tempo di attività “di reinserimento sociale”, solo perché all’epoca dei fatti erano minori, si son visti cancellare i precedenti e, voilà, come per un giuoco di prestigio, son tornati puliti e senza precedenti, come e più di prima. O che dire di chi, uccisa la propria fidanzatina, in modo orrendo e disumano, può fruire di “permessi premio”, alla faccia dell’inconsolabile dolore dei parenti? Un silenzioso ed allucinante stillicidio di violenze a danni di italiani indifesi va consumandosi alla faccia delle belle parole, degli ipocriti che cianciano di solidarietà o di chi magari, lautamente stipendiato dai soldi degli italiani, va facendo inaugurare commissioni su misura, alla bella faccia di chi, la violenza e l’odio cieco ed insensato, non solo le parole ed i lazzi, li vivono per davvero, da indifesi, sulla propria, povera, pelle.
Umberto Bianchi
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