
Se vince la destra sarà una carneficina.
Sarà una carneficina delle clientele, degli apparati lottizzati.
Carneficina delle correnti politiche nelle procure.
Sarà una carneficina degli appalti pilotati, delle municipalizzate e dei consigli di amministrazione montedepaschizzati.
Luoghi colonizzati dagli amici degli amici, che ammenestrano gli affari non loro e pure omicidi impuniti maldestramente vestiti da suicidi.
Carneficina della RAI come ufficio di collocamento per intellettuali con la lingua più abile della penna.
Carneficina sarà delle cooperative sociali che inzuppano il pane nella miseria dell’umanità, a spese dei contribuenti.
Che carneficina sarà dei racket dell’immigrazione clandestina, e di quello dei campi di concentramento finti-nomadi, degli assistenti sociali che strappano figli alle case delle madri…
E che carneficina delle etichette dei rapper che cantano l’illegalità, la droga, la violenza, il sesso disumano, e la misoginia.
Sarà carneficina anche di quelle di chi canta i diritti del lavoro col Rolex al polso sul palco del primo maggio, credendo di poter marketizzare addirittura una tragica malattia, come se in Italia non ci fossero poi ogni anno 400 mila uomini, donne e bambini che combattono la morte in oncologia nel silenzio di un dignitoso ed eroico anonimato.
Cara Chiara prego per te che questa tua dichiarazione non sia economicamente commissionata come i selfie delle borse e dei rimmel.
Sarebbe la triste e avvilente fine di una influencer di successo finita a battere sul bordo più sinistro e sordido della strada.
Cara Chiara, sara’ carneficina del pregiudizio storico sulla destra, sui suoi uomini e le sue donne. Sarà carneficina del moralismo intellettuale, sgabello di cartapesta che credete pulpito dorato, sopra il quale poggia il caduco convincimento di autoreferenziale presunta superiorità culturale, antropologica e antropomorfica.
Sarà carneficina del perbenismo finto filantropico, dei salotti che predicano la pace bombardando da un superattico in centro, col cuore a sinistra, il portafoglio a destra e la carta GOLD impugnata come lama.
Sarà carneficina dell’Europa matrigna, burocrate e tecnocratica. Sarà carneficina dei sistemi non legittimati dalla sovranità popolare che impediscono all’uomo di tornare al centro del sistema e a governare l’economia senza esserne governato.
Sarà carneficina del Capitalcomunismo la cui fine è necessaria per un rinnovato umanesimo del lavoro, che trovi il giusto equilibrio tra profitto materiale e benessere spirituale.
Sarà carneficina dei desideri superflui se questi tolgono risorse necessarie ai bisogni vitali.
Sarà carneficina della “cancel culture” che punisce la storia scambiandola intenzionalmente per propaganda sgradita.
Sarà carneficina delle teorie gender che in nome della libertà impongono ai bambini il vilipendio della famiglia naturale.
Sarà carneficina dell’industria culturale che consente a una ragazza normale come te di assurgere ad oracolo di Delfi per una folla anonima di “influenzati” belanti.
Che si nutrono di cose che non nutrono e pasteggiano col calice nero dell’ignoranza.
Sarà carneficina della cultura del ‘68 che dopo 54 anni di macerie culturali legittima e incorona la competenza degli incompetenti.
Come se un incapace al comando fosse sinonimo di democrazia e invece non è che una forma di autoritarismo deficiente.
Per farti capire come la democrazia male interpretata diventi pure tirannica ricetta.
Sarà carneficina delle “banche-troppo-grandi-per-fallire” che non saranno più salvate coi soldi dei truffati a risarcire il truffatore.
Il denaro allora tornerà ad essere mezzo e non merce. Strumento e non fine.
Cara Chiara proteggi i tuoi figli dallo smalto sulle unghie di tuo marito. Pare innocuo ma tu non sospetti il male annidato in uno stupido vezzo che si crede brillante.
Non serve avere successo nel lavoro se poi si fallisce nella vita.
Non serve avere successo sulle copertine se poi sotto le coperte è il nulla. E in Italia non facciamo più figli.
Sarà carneficina della cultura che legittima voi megafoni virtuali a persuadere i giovani ad essere famosi per essere felici.
Perché la fame è sicuramente più brutta della fama ma sovente è più ricca di dignità.
Vivere significa anche lavorare al ricordo che lasceremo di noi quando moriremo. E il ricordo e la reputazione sono beni più preziosi della web-reputation. Dovrebbe esserlo anche per chi non crede in Dio come Federico.
Carneficina sarà dell’equazione bugiarda Valore – Prezzo. Perché non sempre le cose che costano hanno davvero valore. Questo vorrei che Peppa Pig insegnasse ai miei figli.
Molti di quei giovani che non voteranno perché non credono a nulla e per questo già tragicamente invecchiati e inariditi.
Quei vecchi giovani del nostro tempo che dalle segreterie della sinistra si illudono di mobilitare grazie a un post commissionato all’influencer.
Sarà carneficina, credimi, cara Chiara, dell’equivoco storico e semantico tra questa parola, “influencer”, e la capacità reale di influenzare.
Sarà carneficina dell’ateismo ideologico, perché un vecchio cieco una volta mi disse che persino gli atei più incalliti cominciano a credere a Dio appena smettono di sentirsi agili e forti e sentono che s’avvicina la morte.
Cara Chiara, hai ragione: sarà carneficina della carneficina culturale!
riccardo.corsetto@gmail.com
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