Il soprintendente speciale per il Colosseo e l’archeologia capitolina, Francesco Prosperetti, ha presentato oggi il piano per la sicurezza dell’Anfiteatro Flavio. Ieri, infatti, due brasiliani sono precipitati da uno sbalzo di 4 metri tentando di accedervi di notte, e un writer ha imbrattato un pilastro con due scritte “morte” e “balto”.
“Sono in contatto con il prefetto. Oggi ho avuto la conferma che la riunione del tavolo di tutte le forze dell’ordine che sono impegnate nella sorveglianza di quest’area è stata ritenuta, giustamente, una cosa opportuna e urgente – ha detto Prosperetti durante un incontro al Colosseo –. Non siamo, però, nelle condizioni di poter garantire una sorveglianza nelle ore notturne per la mancanza di personale”. Però precisa che è possibile “garantire una sala di regia per la videosorveglianza con un presidio che funziona per Palatino, Foro Romano e Colosseo”, non riuscendo, purtroppo, “a mettere personale di ronda all’interno del monumento”. “C’è il progetto di togliere questa cancellata che deturpa il monumento – continua il soprintendente speciale – e sostituirla con un sistema di sicurezza con un presidio. Non appena sarà possibile incontreremo, dal prefetto, la polizia, l’esercito e i carabinieri per coordinare l’attività di sicurezza soprattutto nelle ore in cui il Colosseo è chiuso e privo di visitatori”. Nell’incontro, Prosperetti si è soffermato anche sulla zona rossa, che renderà impossibile accedere ad un anello di sicurezza che circonderà l’Anfiteatro. “Questo anello ha un doppio motivo di interesse. Intanto stabilisce un criterio per delimitare l’area all’interno della quale sarà impossibile penetrare. E per far ciò occorreranno dei dissuasori fisici compatibili con il monumento”.
Prosperetti ha infine ricordato che il Colosseo sarà oggetto di lavori per la sistemazione della pavimentazione della piazza e di piccoli scavi. Alcuni scavi di manutenzione, infatti, hanno portato alla luce un cranio equino di epoca medievale. “Una testimonianza – secondo l’archeologo – che la piazza del Colosseo è un luogo ancora tutto da indagare, sia nel piccolo che nel grande”. (L’UNICO)
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