di Manfredi Mattei
Riflettendo sull’AS Roma ed sul mercato che sta facendo mi è venuto in mente un amico di Londra che affermava che nessuno finanzierebbe lo sviluppo dello stadio senza I Grattacieli di Libeskind (architetto di fama internazionale). Facendo due conti e considerando che la SPV NEEP AS Roma Holding LLC (societá registrata in Delaware, USA) che possiede il 79%, ovvero la maggioranza qualificata, della AS Roma SPA ha agito primariamente tramite finanziamenti soci o strumenti ibridi (emissioni di obbligazioni private convertibili in azioni) per circa € 110 mln negli ultimi anni e che Unicredit detiene ancora una forte quota nella società, circa il 9.5% non ha mai supportati tali operazioni, ho riflettuto su alcuni aspetti “particolari”. La società ha ceduto i diritti alle prestazioni sportive di Salah per € 45 M, oltre a Paredes € 25 M e Rui € 5 M (incasso netto); sta negoziando la cessione di Rudiger per € 35 M, Manolas per altri € 35 M e Niangolan a € 55 M, con un possibile incasso totale che potrebbe sommare olre € 200 M, piú possibili future cessioni, portando ad una riduzione del monte ingaggi di € 35 M, ovvero da € 190 M a circa € 150 M.
Valutando che il progetto dello stadio ha tempi di sviluppo molto più lunghi del Business Plan in mano a Starwood Capital, con una perdita stimata al tempo 0 di € 35 M per il prolungarsi dei tempi, senza considerare il mancato Cash flow degli ultimi 18 mesi che era stato pianificato; ovvero con una stima prudenziale di perdita sul progetto di € 90 M al 2018, ovvero senza aver ancora posato la prima pietra. È noto agli addetti del settore che il file AS Roma sta girando in modo abbastanza insistente su parecchi tavoli di Family Office di rilievo, tra alcuni fondi di PE e tra alcuni Fondi Sovrani, senza suscitare grandi emozioni, soprattutto a seguito delle complicazioni urbanistiche e del taglio delle superfici, nonché per la rinuncia alle tre torri. È altresí noto che Mustier vuole che Unicredit esca da tutte le operazioni che non generano reddito o abbiano prospettive poco remunerative, alla banca serve un un washup di bilancio generale per poter trasformare Unicredit in una banca dinamica, senza le velleità ed i vizi di una merchant/investment bank. Sembrerebbe che il valore dei diritti televisivi della Serie A siano stati valutati da Infront tra I €450 M ed € 730 M, ovvero tra il 38% ed il 61% del valore della scorsa aggiudicazione, suscitando, soprattutto, scarso interesse nel mercato internazionale.
Si dice che tre indizi fanno una prova… qui ne abbiamo addirittura cinque di indizi che ci potrebbero guidare ad una considerazione di merito. Pallotta & co stanno vendendo la Roma, e prima di vederla, vogliono ricopre le posizioni aperte come finanziamento diretto. Le scommesse sono aperte, chi rileverà la quota Unicredit /NEEP AS Roma? Chi sará il prossimo proprietario dell’AS Roma, dimensione ridotta e provinciale? PS: il Liverpool è posseduto da Fenway sports che è partecipata da Raptor group e dall’ex presidente della Roma, Mr Di Benedetto, che siede nel Board di Fenway Inc., societá che a sua volta nomina 3 membri del borad del Liverpool, squadra a cui la AS Roma ha venduto uno dei giocatori piú promettenti della sua Rosa. Domanda: con la sterlina bassa e un Governo che cerca investitori, da una parte, e dall’altra un paese (l’Italia) dove non sai come è il tuo domani e non hai certezze del diritto, rendendo quasi impossibile generare profitti dallo sport, tu che sei un investitore che ragiona per il ritorno del tuo investimento, che fai? Resti o scappi via?
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