Crisi di governo, l’Italia appesa a un… Fico

La maggioranza troppo debole ottenuta al Senato ha costretto Conte a dimettersi. Ora Mattarella ha assegnato l'incarico a Fico, per andare avanti con la stessa maggioranza. E intanto l'Italia attende risposte efficaci sulla pandemia.

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Continua la vicenda legata alla crisi di governo. Una crisi – lo ricordiamo – creata dalla stessa maggioranza, e causata soltanto da beghe di partito e giochi di palazzo. Renzi, il leader di Italia Viva, ha fatto dimettere i ministri del suo partito e il Conte Bis è rimasto più zoppo di quanto non fosse già. Si trattava, del resto, di un esecutivo sostenuto da una maggioranza precaria, fatta dai senatori a vita, che non sempre partecipano alle sedute parlamentari, e dai vari Mastella e Ciampolillo di turno.

Una maggioranza talmente limitata che lo stesso Conte ha dovuto rassegnare le dimissioni al Quirinale. E così il Presidente della Repubblica ha avviato le consultazioni con i vari gruppi parlamentari, per valutare la possibilità di dar vita ad un nuovo esecutivo. Tre giorni di incontri con le varie delegazioni, ciascuna delle quali ha portato sul tavolo di Mattarella le proprie idee e le proprie proposte per restituire all’Italia un Governo che, soprattutto in una fase delicata come quella presente, appare più che mai necessario.

Sul tavolo, ovviamente, anche la proposta, avanzata dalle forze di centrodestra che si sono presentate unite al Colle, di andare anticipatamente al voto, consci del fatto che qualsiasi maggioranza, nello stato attuale del Parlamento, sarebbe debole. E invece Mattarella ha optato per un’altra soluzione: affidare al Presidente della Camera Fico un mandato esplorativo per capire se una riconciliazione tra le attuali forze di maggioranza sia possibile e quindi un nuovo governo sulla scia del precedente sia ipotizzabile.

Allora è cominciata una nuova processione tra le forze politiche. Questa volta, però, meta del pellegrinaggio era Montecitorio, dove Fico ha ricevuto gli esponenti delle forze di maggioranza. Da quello che trapela, c’è la possibilità di dar vita ad un Conte Ter. Del resto, il Movimento 5 Stelle sin da subito ha sbandierato ai quattro venti il proprio sostegno all’avvocato degli italiani, sostenuto anche dagli alleati del PD. Il tutto, però, alle condizioni dettate da Renzi, che sembrerebbe remare contro il reddito di cittadinanza, la misura principe del partito di Grillo. E che preme affinché si scriva un elenco di punti che tengano ancorato il governo. Contenuti prima che nomi, insomma.

In tutta questa baraonda, tuttavia, proprio Conte è il grande assente. Che attende, in silenzio, di capire se dovrà fare le valigie oppure no. Mentre il Presidente della Camera prova a tenere le redini tra gruppi evidentemente diversi tra loro che sono costretti a tentare il tutto per tutto per continuare a rimanere insieme. E mentre c’è l’Italia, quella della vita reale, che, fuori dai sacri palazzi, attende impazientemente i rimborsi per le chiusure dovute alla pandemia mai ricevuti e i vaccini che ancora stentano ad arrivare.

Insomma, oggi il destino dell’Italia è appeso a un filo. Anzi, a un Fico.

Francesco Amato

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