Crisi di governo, un complotto all’italiana

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Nel concitato accavallarsi di polemiche e scambi di accuse delle ultime ore, tutti a contorno del varo del nuovo esecutivo ibrido Piddi’-Cinque Stelle, sempre più va affacciandosi l’ipotesi di un inquietante scenario che vede l’intrecciarsi di una serie di vicende dai contorni chiaroscuri, che fanno ben pensare ad una regia occulta in tutta la vicenda della crisi dell’ultimo esecutivo. Si parla della lettera di congratulazioni di Donald Trump nei riguardi dell’operato dell’ex Premier Conte. Si parla di una lettera di Conte alla Commissione Europea, tutta a garanzia del mantenimento dei parametri di bilancio, posti a paletta per qualunque manovra economica dal sapore più decisionista del solito. Si parla di fondazioni pro-migrantes dirette dalla Hillary Rodham Clinton con la sponsorizzazione del solito immarcescente Soros. E ancora, si parla di strani contatti, già avviati dai Cinque Stelle, attraverso il Premier Conte ed il ministro Tria, prima della nomina in Commissione Europea della signora Van der Leyen.

Sia come sia, complotto o non complotto, di segnali in direzione di un tentativo di rovesciamento degli equilibri politici venutisi a determinare all’indomani delle recenti elezioni politiche, ve ne erano già stati a sufficienza. A partire dalla vicenda del duello sulla procedura europea di infrazione, passando alle messe sotto accusa di Matteo Salvini (poi venute a cadere…) per le vicende delle varie navi Ong cariche di clandestini ed alle ignobili stilettate a riguardo, da parte del Segretario di Stato Usa Mike Pompeo, all’indomani della visita di quest’ultimo Oltreoceano, sino al Russiagate all’italiana sui presunti fondi alla Lega, non vi è stato un momento in cui la Lega, nella persona del suo segretario e Ministro degli Interni, Matteo Salvini, non sia stata oggetto di continui sabotaggi, concentricamente portati avanti dai più disparati settori ma che, comunque, ci riportano a quelle centrali di potere economico e finanziario globali, a cui non garba affatto l’idea di qualcuno che voglia restituire al nostro Paese quel ruolo di grande protagonista dello scenario politico ed economico internazionale.

Nella mente di questi bei signori, il sogno di una specie di scalcinato carrozzone europeo, irreggimentato ed ingabbiato in una specie di SuperStato, unicamente governato da regolamenti ed accordi internazionali che darebbero a Fondi Sovrani, Multinazionali e grandi concentrazioni economiche, in genere, un potere di vita e di morte sulla vita dei suoi cittadini. Il tutto alla faccia di piccole e medie imprese e della libertà economica in genere, condito da uno stato di miseria generalizzata, con un costo del lavoro ridotto ai minimi termini grazie all’abbondanza di mano d’opera a basso costo, fornita dalle masse di clandestini stranieri, tanto generosamente importate dalle varie Ong, ad obbedienza Soros.

In tutto questo bello scenario, il Movimento 5 Stelle, di suo già agitato da tentennamenti e cincischiamenti vari, dovuti ad una strabordante dose di improvvisazione ed approssimazione e ad una mancanza di dibattito e chiarificazione interni, visti i deludenti risultati delle elezioni europee, decideva, senza porsi tanti problemi di natura morale, di mettere alle corde il Matteo Nazionale, andandosi di fatto a schierare con lo schieramento europeista, attraverso l’elezione in sede di Commissione Europea, di quella emerita nullità, rappresentata dalla signora Van der Leyen. Che si parli di accordi sottobanco sui “migrantes” o sullo sforamento del tetto di deficit o di quant’altro, resta un fatto: è giunta l’ora di imprimere una spinta decisiva all’azione della Lega, al fine di farne il capofila di un vero e proprio Movimento Nazionale, Identitario e Sovranista, in grado di calamitare attorno a sé tutte quelle individualità associative politiche o meno, che intendano portare  avanti una lotta senza quartiere contro l’alienante Modello Globale ed i suoi scherani. Un fatto di cui, oggi più che mai è necessario prender coscienza. Senza se e senza ma.

Umberto Bianchi

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