di Riccardo Corsetto

Direttore L’UNICO
Quella causata da Renzi a danno di Conte non è una crisi di governo. Piuttosto dobbiamo considerarla una crisi di sistema. Come sempre avviene in queste pantomime di palazzo. Alcune delle critiche che muove Renzi al Conte Bis sarebbero anche condivisibili, se fossero sincere: in primis l’eccessiva concentrazione di poteri sul commissario Arcuri, che non solo non è “Superman” ma nemmeno un buon padre di famiglia, se è vero come è vero che acquistó tamponi senza i reagenti e non ha dimostrato di saper gestire quasi nulla di quanto gli è stato caricato sulle spalle. Poi la confusionaria programmazione dei 200 miliardi del Recovery Fund da cui molte aziende italiane dipenderanno per i prossimi 20 anni, con soli 9 miliardi alla sanità e ben 17 a drag queen, eventi Lgbt ed altre simili amenità racchiuse nel pensiero unico delle nuove teorie gender, sotto la parola magica “pari opportunità”.
Non sappiamo bene se Renzi abbia però criticato il Recovery Fund come noi che pensiamo che il diritto di curarsi e sostenere la piccola e media impresa venga prima del diritto di organizzare gay pride e carnevalate nelle scuole. Temiamo che a Renzi interessi più portare a 4 i ministeri all’attivo, uno per sè e uno per la signora Boschi, oltre ai due che già detiene. Mettere quindi un’ipoteca sulla prossima elezione del Capo dello Stato dopo Mattarella e guadagnare la delega sui servizi segreti che Conte ha tenuto invece per sé, senza coinvolgere i partner di questo suo governo orgiastico che piace molto a Casalino.
Conte del resto è il “Premier 4 Stagioni”. Passato dal sovranismo di Salvini al mondialismo di Soros in 24 ore. Passato dall’alleanza coi cinesi nella nuova guerra fredda del 5G all’alleanza con gli USA, sul fronte diametralmente opposto. Basta ricordare le ambiguità sul Golden Power. Siamo contenti, per carità, ma siamo convinti che Renzi voglia davvero far cadere Conte per le sue ostentate e indigeribili contraddizioni? Crediamo di no. Del resto il Conte bis è una creatura di Renzi, non dimentichiamocelo. Nato con la complicità della “Matta” del Quirinale.
Va visto in quest’ottica il mandato esplorativo a quel miserabile di Presidente della Camera – il più indegno della storia, che insulta Mameli ascoltando l’inno con le mani in tasca -, che è la foglia di “Fico” dietro cui si nasconde il Conte Ter. Renzi è indubbiamente un grande teatrante, abile maestro drammatico del colpo di scena. Quello che gli interessa davvero non è tanto il Rf o il Mes, ma l’Opa su servizi segreti, in cui peraltro ha già grande influenza grazie alle infornate di Letta, Minniti, Gentiloni e dello stesso Renzi quando erano ai vertici e resero l’Aise, i nostri servizi, un lotto di Italia Viva e Pd.
Ma Conte ha mantenuto la delega del Dis, la direzione dei servizi di intelligence e sicurezza che, dal 2007, riunisce la regia sui servizi civili e militari. Un settore sul quale rumors molto insistenti rintracciano il terreno su cui Conte sta piantando i semi del suo partito personale. Un settore che ingloba il tema della cybersicurezza e della guerra digitale su cui Renzi lavora da tempo di sponda con la sinistra progressista oltreoceano. Avendo capito prima di altri il terreno su cui la geopolitica ambienterà le sfide del futuro prossimo nell’epoca della fine delle nazioni.
Non possiamo gioire per questa crisi di Governo, per tre motivi. Primo: essa non nasce per far capitolare Conte ma per rafforzare Renzi nel Conte Ter, in un disegno pianificato che il leader di Italia Viva aveva già in mente quando inventò di fatto il Governo giallo rosso. Secondo: il rafforzamento di Italia Viva all’interno del Conte Ter, darà a Renzi l’opportunità di prendere spazi politicamente vitali, nell’inerzia del Pd, ergendolo come credibile aggregatore di quel centro moderato orfano di Berlusconi e ostile all’inadeguatezza del Pd. Terzo motivo per cui non possiamo gioire della finta crisi di Conte è che, ancora una volta, un soggetto politico che non ha il 2% dei consensi tiene incollato al suo destino e alle sue decisioni il popolo italiano. A conferma che quella italiana, lungi dall’essere una Repubblica democratica, è un sistema dove regnano minoranze indisturbate alla faccia del Popolo.
Che Dio protegga l’Italia dal Covid, da Renzi e dalla terza ondata Conte. Che state pur certi, è più sicura della terza ondata Covid.
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