L’Europa nella quale mi piacerebbe vivere è un’Europa in primo luogo totalmente priva dell’egemonia delle due B, Burocrazia e Banche, intese come potere, sanguisughe letali che stanno sempre più distruggendo il mondo intero.
Sogno un’Europa che non sia unita soltanto dalla moneta, ma che abbia una connection politica tra di essa: un solo Presidente, un solo Esercito, una sola moneta, un solo Parlamento e, ancor più importante, una sola giustizia nella quale il popolo italiano sia al primo posto, e conti più di mille parole, di mille poltrone, di mille sciacalli.
Un’Europa che guardi anzitutto ai bisogni degli esseri umani. La costruzione di infrastrutture mancanti come asili, ospedali, case rifugio per i poveri senza-tetto e gli animali randagi che vagano in cerca di qualche croccantino e di tante coccole, ospizi per le persone anziane, detentori della nostra storia e identità, dovrebbero essere al primo posto. Come anche benessere e cure aperti a tutti i cittadini che pagano le tasse, spolpati fino all’osso dalle tasse stesse, e non solo a quei quattro scappati di casa finti buonisti solo sulle spalle degli italiani, che son tutti bravi a parlare il politichese, e ai bancari che ci governano non male ma malissimo, a giudicare di quanto il nostro Paese sia sul lastrico.
Un’Europa coesa, che contribuisca ad arricchire l’Africa, e non a svuotarla come fanno ormai da molto tempo dei politici da strapazzo creando la sciagurata Eurabia in Italia, un mix di Islam nella quale ormai hanno scardinato e fatto a pezzi la nostra terra, la nostra cultura, la nostra identità, il nostro cuore.
Un’Europa nella quale l’Africa, paese meraviglioso e dalle mille risorse, venga reso un posto vivibile e sicuro e non costringendo questi popoli ad emigrare cercando una vita altrove, alimentano il business dell’immigrazione clandestina, connesso così alla criminalità organizzata, alla delinquenza, e a tutto ciò di cui il nostro Paese soffre sempre di più al giorno d’oggi.
Un’Europa nella quale i veri politici, e sono davvero pochi, siano competenti e leali. Come diceva il filosofo Benedetto Croce: “L’onestà politica non è altro che la capacità politica”.
Un’Europa dove la giustizia regni sovrana, dove ci sia la revisione del codice penale e la certezza della pena per chi sbaglia, anche per i giudici che non sanno spesso concedere sentenze giuste.
Una giustizia nella quale chi violenta, chi uccide, chi tocca i bambini, le persone deboli e gli animali, chi appartiene a organizzazioni criminali importanti o meno importanti, non abbia più possibilità di clemenza, non abbia possibilità di indulgenza, non abbia sconti di pena, non abbia favori o permessi premio. Perchè alle famiglie in lutto nessuno restituirà più il figlio, la moglie, la fidanzata o il nonno. Esistono dei reati nei quali non può esistere perdono, non può e non deve esistere quando ti strappano dal cuore una persona a te cara.
Un’Europa nella quale ogni Nazione venga rispettata, e con essa le sue leggi e i suoi sacri confini, e in cui chiunque non sia in grado di far rispettare questa legge venga punito severamente per essere da monito al resto del mondo, cosicché si comprenda che chi viola le leggi commette un reato. Un’Europa in cui non esistono né pseudo parlamentari che salgono su barconi illegali, né criminali che speronano motovedette per fare del male alla gente e violare le leggi di un Paese, “deputati” pagati dai cittadini che vanno a trovare assassini in carcere, invece di andare a trovare la moglie della vittima. In cui non esistono italiani con il conto in rosso da una parte, e il mantenimento dei clandestini in Italia dall’altra parte, non esiste una Chiesa che parla solo di accoglienza e di immigrazione clandestina quando non spende una parola sui fatti orridi degli affidi e degli abusi dei bambini di Bibbiano, non esiste una Chiesa che si intrometta nella questione politica italiana, come non esiste una Chiesa che possegga circa il 22% del patrimonio immobiliare in Italia e che non metta a disposizione le strutture per sfamare i poveri, gli animali, i richiedenti asilo, creando svariate infrastrutture mancanti per il bene del Paese e di chi paga le tasse.
Un’Europa che non sia soggiogata dal tema della fertilità islamica che nessuno osa sfidare, perché se ci provi, finisci tacciato per razzista, xenofobo o blasfemo. Un’Europa che ci sia sempre e comunque, e che non lasci posto all’Eurabia, quella di cui ormai siamo sovrastati fino all’osso del collo. Un’Europa che nella sua ridicola e truffaldina Costituzione accantona, e quindi nega le nostre radici cristiane, la nostra essenza, per inchinarsi, non si sa per quale inesplicabile ragione, non ad integrare ma a favorire l’islam, che non rispetta l’Occidente e lo tartassa con le sue irrispettose richieste volendoci però vivere a tutti i costi.
Un’Europa nella quale non difendere la propria casa, i propri figli, la propria dignità, la propria essenza, la propria patria, è contro ragione. Ecco: questa è l’Europa che sogno.
Erika Kamese
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