Intervista di Umberto Bianchi*

Incominciamo con una domanda d’obbligo: quali sono le prospettive della Lega su Roma e Lazio?
In base ai recenti risultati elettorali, sia in ambito regionale che in quello europeo, per la Lega oggi si prospettano ampi margini di crescita, determinati dal diffuso malcontento di cui il movimento, tramite la figura di Matteo Salvini, è riuscito a farsi interprete. Oggi più che mai è necessario consolidare questo consenso, attraverso un costante lavoro sul territorio.

Come pensa la Lega di affrontare il problema delle periferie e in particolare, quello della periferia di Roma?
Va anzitutto detto che il problema principe delle periferie di Roma è dato dalla distanza di queste ultime dal Centro della città: un dato aumentato a dismisura dalla cronica carenza di trasporto pubblico. Senza contare il problema del decoro urbano, da riconnettersi direttamente a quello della carenza di legalità, da ripristinarsi attraverso un doppio lavoro: da una parte attraverso un consistente aumento degli organici delle forze dell’ordine in quelle zone, dall’altra attraverso un lavoro di presenza e formazione educativa nelle scuole, perché i giovani non vengano più traviati ed immessi nell’indotto della criminalità. Il tutto non senza ripartire da una mirata ed accorta politica di riqualificazione delle periferie, attraverso un nuovo piano di investimenti.

Quale sarà l’approccio della Lega sul problema “nomadi”?
Va anzitutto riaffermato, e senza riserve, che i campi rom vanno assolutamente chiusi. Tutti. Senza distinzioni di sorta, tra zone, quartieri o altro. Secondo poi, una salutare bonifica. Troppo spesso in questi luoghi di degrado vengono appiccati i famosi “roghi tossici”, abbondano masserizie e sudiciume ed una situazione simile, non può proseguire. E chi tra questi soggetti delinque, anziché fruire di trattamenti particolarmente “morbidi”, deve finire in galera. Senza se e senza ma. Non senza scordare il problema della tutela, attraverso l’obbligo scolastico e quant’altro sia necessario, ad oggi inesistente, dei minori rom abbandonati a sé stessi e mandati  a delinquere per il territorio, come ben si può vedere nelle stazioni della metropolitana di Roma. Fermo restando il principio che l’edilizia popolare non può essere a servizio dei rom: le case vanno assolutamente assegnate agli italiani bisognosi e non a richiedenti infilati nelle liste all’ultimo momento.

Come viene percepito nella Lega la rimonta PD alle Europee?
Stiamo vivendo, a mio parere, una particolare fase dello scenario politico italiano che vede il riposizionamento in senso bipolare dell’elettorato. Se il Movimento 5 Stelle aveva attinto molti consensi elettorali, sia dalla sinistra che dalla destra dello schieramento della politica nostrana, ad ora gli ultimi risultati elettorali, hanno mostrato un riposizionamento in senso inverso, che va a favorire anche il PD. Ciò detto, quella del PD è una rimonta favorita tra l’altro dalla gestione Raggi per quanto attiene la Capitale e comunque è di tale entità, rispetto alla ulteriore avanzata del movimento leghista, da non destare preoccupazione alcuna.

Ed il ruolo della magistratura in tutto questo?
Chiariamo subito: quello della magistratura è un ruolo istituzionalmente fondamentale ed insindacabile. A preoccupare sono semmai quelle individualità che, dal suo interno cercano di minare la credibilità di questa istituzione, facendo politica con chiare simpatie di sinistra.

Quale può essere secondo te il ruolo dei giovani per la Lega?
La Lega riscuote molti consensi e simpatie tra i giovani. Ciò detto, va sottolineato il loro ruolo fondamentale, sia nell’edificazione della società che in quella di un movimento in espansione, come quello della Lega.

Quale può essere il ruolo della cultura e della metapolitica all’interno della Lega?
Quella della cultura è una battaglia nobile fondamentale all’interno di un movimento, proprio a causa della sua natura formativa, in grado di conferire un’impostazione ed un indirizzo d’azione ad un movimento. Inoltre, per l’attuale momento politico, che vede una forte necessità della riscoperta delle identità, quello culturale rappresenta un momento di fondamentale importanza.

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*Direttore responsabile L’Unico

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