Frode elettorale, il Colonnello USA: “Elezioni truccate anche in Italia”

Il militare ha messo in evidenza gravi vulnerabilità delle macchine per il voto Dominion, che avrebbero compromesso la vittoria di Trump. E tra i Paesi coinvolti dalle elezioni alterate ha citato anche l'Italia

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Riccardo Corsetto, Direttore de L’Unico

“Elezioni truccate anche in Italia”. Si parla delle Europee 2014, quelle in cui Renzi prese il 40% dei voti battendo il record di Veltroni del 2008 toccando il suo apice storico. E’ questa la testimonianza, a dir poco sensazionale, emersa negli Stati Uniti, in Arizona, e sostenuta sotto giuramento dal colonnello in pensione Phil Waldron. Il 30 novembre 2020, l’ex Colonnello, esperto di tecnologie informatiche, nel silenzio totale della stampa italiana, durante il processo sulla frode elettorale presunta ai danni del presidente americano Donald Trump ha citato l’Italia tra i paesi coinvolti dai brogli elettorali.

La testimonianza è avvenuta davanti al Comitato di sorveglianza della Camera a Lansing, nello Stato del Michigan, il 30 del 2020, circa i presunti brogli nelle ultime elezioni americane.

Dalla testimonianza è emerso che la Smartmatic, una delle due società – l’altra è Dominion – che gestiscono il voto per corrispondenza in 27 Stati USA, sia stata utilizzata recentemente per condizionare e manipolare le elezioni italiane. Bisogna, quindi, sottolineare che il voto per corrispondenza è utilizzato soprattutto per le elezioni Europee, nelle circoscrizioni Estero, che già nel passato avevano manifestato problemi.

Elezioni alterate anche in Italia

Il giudice chiede al colonnello Waldron, che è sotto giuramento: “Questa società, Smartmatic, ha radici in Venezuela, giusto?“.
Si Signore – risponde Waldron – Hugo Chavez (Presidente del Venezuela dal 1999 al 2013, nda) è uno dei fondatori, ha investito circa il 28% dei finanziamenti iniziali per la creazione del sistema elettorale HCO“.
A questo punto il giudice chiede al colonnello: “E sono stati coinvolti in diverse elezioni del Sud America che sono state dichiarate alterate?“.
Si, Argentina, Bolivia, Singapore, Venezuela e Italia” è la risposta di Waldron.

Nella stessa udienza il colonnello Phil Waldron viene interrogato da un legale del Presidente americano Donald Trump. Riferendosi a un dirigente della Smartmatic, chiede al colonnello: “Stavamo parlando di Chris? È corretto?“.
Si, corretto“, risponde il teste.
Lui ha affermato che era la più sicura elezione della Storia. Sicura da frodi, perché non siamo connessi a Internet. Lui ha affermato: «Nessun voto esce da questo Paese». Tutte cose che ha affermato pubblicamente. Lo ha detto anche nel sito web. Corretto?“.
Giusto“, risponde Waldron.

“Gli hacker bianchi hanno conservato le prove”

Quindi tu sei disposto a dire sotto giuramento, che hai visto le connessioni ad Internet. Tu le hai viste, andare all’estero, in Germania, a Francoforte. Sono queste cose che hai visto personalmente e puoi affermare che è vero?“.
Il colonnello conferma: “I nostri hacker dei Cappelli Bianchi, sì loro, hanno questo: il traffico e i packets, i pacchetti di dati informatici“.
Quindi perché avrebbe fatto quel genere di commento, secondo te?” (dire che il sistema era sicuro, nda).
Potrebbe essere, non sapeva o non credeva al mito (delle frodi elettorali, nda). Oppure non voleva che la verità fosse conosciuta“, risponde Waldron.
Grazie“.

Insomma, sintezzando, il Colonnello Phil Waldron, durante l’audizione del “Grand Old Party” in Arizona, ha affermato che gli hacker dai Cappelli Bianchi hanno il traffico e i pacchetti informatici delle macchine per il voto Dominion, e che le stesse erano collegate via Internet in Germania, a Francoforte. Ha anche affermato che il fatto che le macchine fossero collegate a Internet rappresentava un grave rischio per la sicurezza. Dominion Voting System aveva negato che i suoi sistemi fossero collegati al web, tramite un suo portavoce che all’emittente Fox News aveva dichiarato: “Non è possibile trasferire i voti dal Presidente Donald Trump a Joe Biden, perché il sistema non è collegato ad Internet“. Circostanza però smentita dal colonnello Waldron.

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L’avvocato personale di Donald Trump, già sindaco di New York, Rudy Giuliani.

L’avvocato personale del presidente Trump, Rudy Giuliani, già sindaco di New York, ha esortato i legislatori dello stato dell’Arizona a venire a capo di una presunta cospirazione per frode degli elettori durante una “udienza” lunedì, lo stesso giorno in cui lo Stato ha certificato l’elezione del Presidente democratico eletto, Joe Biden. “Hai anche avuto numerose situazioni in cui i tuoi lavoratori, i tuoi cittadini, osservavano i funzionari elettorali aiutare le persone a votare al punto da dire loro per chi votare – ha detto Giuliani –. I lavoratori del sondaggio sono stati osservati cambiare voti, prendere voti ambigui e assicurarsi che fossero scelti per Biden“.

Il Giudice distrettuale impedisce a 3 paesi della Georgia la cancellazione dei dati della macchina di voto del Dominion

Giuliani ha interrogato il colonnello dell’esercito in pensione Phil Waldron, presentato come esperto di sicurezza informatica durante l’incontro, a cui hanno partecipato i legislatori dello stato dell’Arizona e il rappresentante Paul Gosar, R-Ariz. Waldron ha anche parlato alla riunione di Giuliani sulle preoccupazioni di frode elettorale con i legislatori dello stato della Pennsylvania la scorsa settimana.

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Il Presidente uscente degli Stati Uniti, Donald Trump

Waldron ha quindi raccontanto di potenziali frodi elettorali nelle contee di Maricopa e Pima, in Arizona, le due contee più popolose dello Stato, e ha affermato che le macchine per il voto di Dominion sono vulnerabili agli hacker o alla manipolazione in loco. Il colonnello ha anche affermato che un funzionario della contea di Maricopa ha detto che la contea non ha convalidato le firme su alcune schede, creando una “potenziale frode da 1,9 milioni di voti” e che un testimone della contea di Pima ha detto che i voti sono stati “incorporati” in vari distretti per ottenere la vittoria di Biden.

Quello che prendo dalla sua testimonianza, colonnello, è che 35 mila voti sono stati incorporati a ciascun candidato democratico nella contea di Pima“. Dominion, che viene utilizzato da diversi stati, ha respinto le accuse. Michael Steel, un portavoce di Dominion, in precedenza aveva negato le affermazioni secondo cui i voti espressi attraverso i sistemi dell’azienda sarebbero a rischio di essere alterati. Ha detto che è fisicamente impossibile modificare i voti nel sistema.

Guarda, quando un elettore vota su una macchina Dominion, compila una scheda elettorale su un touch screen. Gli viene data una copia stampata che poi danno a un funzionario elettorale locale per custodia – ha spiegato –. Se si è verificata un’interferenza elettronica, il conteggio riportato elettronicamente non corrisponderebbe alle schede stampate, e in ogni caso – in Georgia, in tutto il Paese – la conta delle schede stampate, il gold standard nella sicurezza elettorale, ha eguagliato il conteggio elettronico“.

Nel mezzo della battaglia legale in corso, l’amministrazione Biden ha ricevuto l’accertamento dall’Amministrazione dei Servizi generali degli Stati Uniti come apparente vincitore delle elezioni, ottenendo il via libera per andare avanti con i procedimenti di transizione. Ma tutto adesso dipende dagli hacker buoni, i Cappelli Bianchi, quelli che secondo il colonnello Phil Waldron custodiscono le prove della frode orchestrata contro Trump, e che secondo i ben informati potrebbero uscire allo scoperto, verso le metà di dicembre.

Riccardo Corsetto

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