Carissimi amici sovranisti, continuiamo la rassegna dei pochi articoli che la stampa offre sul tema del MES, il meccanismo di stabilità europeo, che ammazza gli Stati in difficoltà esattamente come fanno i cravattari. Solo che i cravattari come spiega giustamente Becchi, e il professor Galloni, rischiano il carcere. Mentre il MES gode di totale immunità. Oggi gli italiani si trovano a dover lottare contro il Coronavirus che minaccia i polmoni e il Mes che minaccia l’ossigeno nell’aria. Contro un microrganismo di nome COVID19
e contro un macrorganismo di nome UE 27. Il primo è invisibile ma ne parlano tutti.
Il secondo è mastodontico ma non ne parla quasi nessuno. Hanno in comune che nuocciono gravemente alla salute degli italiani. Diffondente.
Riccardo Corsetto
(Paolo Becchi e Giuseppe Palma – articolo tratto dal quotidiano Libero)
Quello stesso governo che ha chiuso l’ Italia per far fronte all’ emergenza coronavirus, tra pochi giorni aprirà nel silenzio generale – siamo in stato d’ eccezione – alla riforma definitiva del Mes, il Meccanismo Europeo di stabilità. L’ economia è a pezzi e la Ue ci concede solo 7,5 miliardi di deficit in più quando ne occorrerebbero – subito – almeno 20. Ebbene in questa situazione, invece di ridiscutere il Fiscal Compact, che di per sé è già un cappio al collo (visto che prevede il pareggio di bilancio), Ue e governi pensano di legarsi ancor di più mani e piedi con la firma del nuovo Mes.
Insomma, i famigerati tagli lineari, ma quantomeno lo Stato richiedente può sedersi a tavolino per mitigare le misure attraverso memorandum concordati. La nuova versione del Meccanismo europeo di stabilità prevede invece che i memorandum siano sostituiti da una specie di “pilota automatico”. In breve, se la riforma passasse, lo Stato che richiedesse un prestito al Mes dovrà applicare – senza neppure un previo accordo politico – le riforme strutturali imposte dal Meccanismo. In altre parole occorre una ristrutturazione del debito pubblico (alias tagli su tagli), e sulla sostenibilità del debito e della ristrutturazione decide il Mes in totale autonomia. Diciamocela tutta, ad essere tagliate saranno sempre le voci più sensibili, soprattutto la sanità.
E gli effetti li stiamo vedendo proprio in questi giorni col sistema sanitario nazionale, ormai al collasso a causa dei tagli intervenuti nel corso degli ultimi anni. Insomma, sarà come andare dallo strozzino, con la differenza che lo strozzino rischia il carcere, quelli che prendono le decisioni del Mes godono di totale immunità. In una situazione in cui la gestione dell’ emergenza epidemiologica sta distruggendo l’ economia del Paese servivano (e servono) politiche economiche espansive, quindi l’ abrogazione del Fiscal Compact e l’ accantonamento del Mes. E invece la burocrazia europea, si prepara ad approvare un altro trattato capestro. Sulla spinta del terrore emergenziale, Conte firmerà la riforma del Mes. Del resto ormai siamo in “stato di eccezione” e Conte può fare tutto quello che vuole. E lui l'”uomo solo al comando” e oggi nessuno fiata.
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