
di Riccardo Corsetto

Il Carro armato militare che investe una vettura in una strada di Kiev. Un povero pensionato che esce in vita dai rottami. Il filmato diviene virale sui social e subito ripreso dalla propaganda mainstream in Europa e in Occidente come azione dei russi. Ma non c’è alcuna fonte che possa provare l’appartenenza di quel tank. Che potrebbe addirittura essere non solo appartenente all’Ucraina e il fatto risalire alla guerra civile del 2014, ma addirittura essere un incidente. Un esperto di mezzi militari ci fa notare subito un aspetto che in verità appare evidente a un bambino: il carro del video, per la precisione un mezzo lanciarazzi semovente di tipo STRELA in dotazione agli stati dell’Unione Sovietica dagli anni ’60, e quindi potenzialmente battente bandiera Ucraina, già “granaio” di Lenin e dell’URSS, compie una manovra che somiglia molto a una involontaria derapata. Si tratta di un carro ideato in funzione antiaerea, dunque usato da chi si difende da un bombardamento. Non dagli attaccanti. Improbabile che i russi siano entrati in assedio con un mezzo simile. Uno sbandamento – dunque – che coinvolge come nei più banali incidenti stradali l’automobilista proveniente dalla corsia opposta. Rivedete il video attentamente e vi accorgerete che sulla curva il cingolato perde rovinosamente il grip con l’asfalto. Ma due sono gli aspetti che vogliamo trattare per fornirvi due riflessioni: i media italiani e di tutta Europa si sono sbrigati a liquidare l’appartenenza di quel carro armato alla Russia, al fine di veicolare un sentimento popolare di condanna. Questo fa parte ovviamente della guerra 2.0, quella che si gioca senza pallottole ma con la costruzione di emozioni attraverso l’utilizzo di fake-news. Non vi sono elementi a conferma della bandiera di quel mezzo.
Tutti hanno titolato una notizia non certificabile. Messaggero, Corriere della Sera, Tg Com, Ansa, Repubblica e molti altri. Detto questo ci sono due aspetti palpabili che lascerebbero presupporre che quel mezzo appartenga all’esercito ucraino, ovvero la vetustà del carro (1960), visto che la Russia ha rinnovato più volte la sua flotta di mare e di terra dopo la caduta del Muro avvenuta nel 1990, dotandosi dal 1992 di carri armati di serie T-90; nel 2004 dei T-90A e nel 2020 di T-90M. Che sono mezzi molto più moderni e assolutamente distinguibili da quello STRELA che è un pezzo di antiquariato molto più compatibile con la frugale e dozzinale armata di Kiev. E poi, ci dice una fonte militare, “pare inusuale il fatto che un carro STRELA se ne vada solo solo, fuori colonna, isolato e senza copertura di fuoco.” Le possibilità che quel carro fosse guidato dai russi non sono azzerabili ma si assottigliano molto. Anche perché e’ un mezzo antiaereo. Ma il Quarto potere mainstream ha già vergato la notizia falsa, senza uno straccio di prova e professionalità giornalistica.
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