di Francesco Magrini
Oramai è evidente a tutti: il Partito Democratico, all’inizio con timide dichiarazioni, poi via via sempre più convinte e ripetute, per mano del Governo Conte, sta scientemente cercando di portare l’Italia nell’inferno del MES.
Governo e media proni continuano, come in una seduta psicanalitica collettiva, a ripetere che la Germania deve accettare l’emissione dei Coronabond, come se fosse un qualcosa che è possibile ottenere, mentre sanno perfettamente che è la costituzione stessa (tedesca ed anche olandese) a vietare la condivisione del debito con altri stati (che è il presupposto di qualsiasi tipologia di obbligazioni pubbliche emesse a livello europeo). Lo sanno perfettamente anche perché, da ultima, la stessa Angela Merkel lo ha ripetuto al suo omologo italiano, così come evidenziato dal giornalista della rete tedesca ARD nel corso della intervista di ieri a Conte, ed il video della penosa ed imbarazzata reazione del Premier (“adesso non ricordo le parole esatte”) sta facendo il giro del mondo.
E in questo contesto, dicevamo, non ci stupiscono affatto le prese di posizione dei vari Zanda, dell’ex PD Marattin, ovviamente di Paolo “cuordileone” Gentiloni (non pago, con il trattato di Caen, di aver regalato – letteralmente, regalato, senza contropartita apparente alcuna – un vasto, pescoso e ricco di idrocarburi tratto di mare italiano alla Francia). Tutti a spronare il Governo acciocché si arrivi alla ratifica ed alla accettazione dei fondi del MES, come unica soluzione della crisi per il coronavirus.
Sul tema del MES (Meccanismo Europeo di Stabilità), ci siamo già espressi, su questo giornale. Il fatto che per l’Italia sia una fregatura, fin dalla sua concezione, è chiaro a tutti. Sinteticamente, possiamo ricordare che, nella migliore delle ipotesi, il MES si limiterà a drenare un’infinità di risorse dall’Italia (nel contesto della riforma del trattato, fino a 125 Miliardi, dei quali 15 già versati, che si aggiungono ai 40 della versione precedente del MES, già utilizzati, ufficialmente per il salvataggio della Grecia, in pratica al 95% andati nei conti delle Banche, principalmente tedesche e francesi, a copertura dei loro crediti). E questo, nella migliore delle ipotesi, ovvero quella per cui ci limiteremo a versare un sacco di soldi, senza avere mai bisogno di chiederne. Perché, nel caso (che purtroppo il coronavirus sta rendendo non così remoto come la solidità del nostro Paese – checché ne dicano i suoi detrattori – fino a ieri lasciava supporre) dovessimo accedere ai fondi del MES, le clausole di condizionalità previste nel trattato – e non cancellabili, prevederebbero, a farla breve, il totale commissariamento dell’Italia (in aggiunta alla rinegoziabilità del debito pubblico, e risparmiamo al lettore il disastro che questo comporta). Esattamente alla pari di quanto accaduto in Grecia, il debito contratto con il MES prevederà un controllo ed una direzione da parte della Troika, volte a far si che il paese si occupi prioritariamente di restituire i soldi ottenuti (quindi, con politiche di austerità repressiva, fatta di patrimoniali, di depauperamento di pensioni e stipendi, di svendita di asset dello stato per rimborsare il creditore – come ad esempio il porto e l’aeroporto di Atene, passate in mano tedesca).
Né si può credere all’ipotesi di un MES “light”, così come il PD sta propagandando: bullshit (e gli anglofoni mi perdonino il temine). Se anche tedeschi ed olandesi dovessero accettare, previa approvazione dei rispettivi parlamenti, un MES con clausole più leggere non ci metterà mai al riparo dal fatto che il Consiglio del MES (i cui membri, peraltro, secondo le regole dello stesso trattato – art. 32 e 35 -, possiedono totale immunità amministrativa civile e penale) a maggioranza qualificata, secondo l’articolo 7, una volta finita l’emergenza possa modificare le clausole riportandole alla loro iniziale cogenza.
Inoltre, va citato anche il fatto che sono innumerevoli le proposte che stanno fioccando, su come reperire risorse per gestire l’emergenza (citiamo, sinteticamente, la proposta di Bagnai e Borghi di utilizzare il sistema svizzero, passando per le banche con prestito garantito dallo Stato, con obbligazione da coprire emettendo debito con la BCE come prestatore di ultima istanza, la proposta di Galloni di utilizzare Statonote come moneta parallela – ammessa dai trattati, fino all’utilizzo dei Minibot).
Ma allora, perché di fronte ad un così conclamato disastro come quello che il MES con ogni evidenza rappresenta, e di fronte ad una serie di proposte alternative, il PD sta silenziosamente quanto pervicacemente spingendo il paese in direzione del MES?
Per due ragioni, ambedue esiziali:
- per impedire all’Italia di uscire dall’Euro
- soprattutto, per poter rimanere al governo
Vediamo rapidamente il primo punto: una volta presi i soldi del Mes, e contratto un debito con un ente privato in Euro, ovvero una valuta che, in caso di Italexit, diventerebbe valuta straniera, possiamo dire con certezza che qualsiasi ipotesi di ritorno alla sovranità monetaria viene definitivamente cassata. Avere un debito in valuta straniera, una valuta che non si è in grado di controllare, non è un modo, è IL modo per portare uno stato in default (vedi il caso dell’Argentina). E questo è già un primo tema prioritario, per il PD: se l’Italia uscisse dall’Euro, per parere unanime (che va dal contadino con la terza media a numerosi Premi Nobel per l’economia), gli italiani starebbero molto meglio: chi starebbe male è il PD, che perderebbe la sua ragione di esistenza politica.
Ma quello che ci preme, al momento, è affrontare il secondo punto, perché è evidente che il PD ha capito una cosa: ovvero che il gioco di perdere le elezioni e poi ritrovarsi al governo con raggiri di palazzo, vogliamo dire, propiziati dalle elites europee e finanziarie, gioco che gli italiani con crescente sgomento continuano a vedere da quasi un decennio, al prossimo giro di elezioni finirà per sempre. E che le speranze di poter andare al governo con i voti, dopo il disastro in cui sono coscienti di aver cacciato l’Italia e gli italiani, per almeno i prossimi quindici / venti anni, sono nulle.
Quindi, che fare? Semplice: andare al governo senza passare per le elezioni, in due semplici mosse (non necessariamente nell’ordine evidenziato):
- fare in modo che l’Italia acceda al MES
- fare in modo che qualcuno dei loro entri a far parte del Consiglio del MES (cosa da rivendere in patria come una grande vittoria, visto che al momento di italiani all’interno del Consiglio del MES non ce ne sono proprio, e come un fattore di sicurezza per il paese).
Una volta che l’Italia abbia acceduto ai fondi del MES, ed essendo stata di conseguenza commissariata, il gioco sarà fatto, e qualunque scelta politica farà il popolo italiano con gli strumenti della democrazia a decidere quali dovranno essere le politiche del Governo sarà sempre e solo il MES (quindi, anche i nostri simpatici amici del PD). Perché questo prevede il trattato che il PD vuole che sottoscriviamo. Per questo tramite il PD, per interposto tecnico, potrà tranquillamente governare l’Italia senza il fastidio di doversi sottoporre al giudizio di quei buzzurri degli italiani.
Infatti, mentre per tutto quanto concerne le politiche che il governo adotterà in materia economica e fiscale il controllo del MES sarà diretto, in virtù della seniority del debito nella sua estinzione e di quanto previsto dal trattato, ed il Governo sarà obbligato ad adempiere in tutto e per tutto a quanto i competenti organi del MES richiederanno, non è difficile immaginare che non ci si limiterà solo alla sfera economica e fiscale (come se fosse poco), ma che potrà riguardare l’intera attività del governo: infatti, l’imposizione delle regole di rientro nel debito da parte del MES potrà essere più dura (se, a puro titolo di esempio, il governo dovesse scegliere delle politiche più severe in materia di accoglimento dei clandestini), o più accomodante in caso contrario. Con un enorme potere di indirizzo e di ricatto dell’azione governativa tutta.
Finendo, nella sostanza, per minare definitivamente le basi democratiche del nostro Paese, che si fondano, da noi come ovunque, sulla facoltà di un popolo di scegliere liberamente del proprio destino.
Lo capite, ora, quale è il rischio che l’Italia sta correndo?
Consentitemi un piccolo inciso: senza nulla togliere al partito di Giorgia Meloni, che pure si è battuto con vigore, credo sinceramente che la Storia dovrà rendere merito alla Lega ed all’eccezionale pool di economisti che Matteo Salvini ha saputo mettere insieme, Bagnai, Rinaldi, Borghi e Durigon in primis per l’incredibile lavoro di controllo e divulgazione che hanno fatto in questi anni, tra le tante cose in particolare in merito proprio al MES: in assenza di questa straordinaria opera a tutela della democrazia, è solo immaginazione pensare che sarebbe stato già tutto approvato, nel silenzio di Governo e Media? Se ne parliamo, oggi, è merito soprattutto loro.
Ma, reso dovuto omaggio a quanto sta facendo il fronte sovranista, lo capite che mentre scriviamo la democrazia Italiana è legata ai voti di qualcuno della “parte buona” dei 5 stelle (quella che insieme alla Lega aveva costruito un Governo che ha fatto il record mondiale di gradimento, non solo in Europa), che sta resistendo al pressing del PD e che sta minacciando, in caso di accesso al MES, di far cadere il governo?
Finché resisteranno.
O finché il PD non troverà delle condizioni di facciata (cambiandogli nome, dando una altra sigla, fingendo che sia senza condizioni – ripeto, non esiste il MES senza condizioni) tali da far cedere anche gli ultimi resistenti del 5 stelle (e di LEU, nella persona di Fassina, va riconosciuto), ottenendo la loro approvazione.
Lo capite che, stante l’impossibilità di tornare al voto (ipotesi ovviamente preferibile ma che, se prima del coronavirus era difficilmente percorribile, oggi diventa praticamente improponibile), l’unico modo di garantire all’Italia ed agli Italiani di non rischiare di entrare in questo inferno, sia quello di avere il fronte sovranista al governo, nel contesto di un Governo di Unità Nazionale? Matteo Salvini e Giorgia Meloni ministri di un Governo di Unità Nazionale sono l’unica garanzia che abbiamo che, di MES, non si parli più davvero.
Nb: Per caso, se siete giunti a questo punto dell’articolo, non è che l’unico nome credibile in grado realisticamente di fare un Governo di Unità Nazionale, quello di Mario Draghi, vi comincia a dare un pochino meno fastidio? (L’UNICO)
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