Italexit, ecco gli step per uscire senza salutare

"Molti di voi, dopo la prima diretta Zoom su StopEuropa Italexit, hanno domandato come sarà possibile lasciare la moneta debito". L'avvocato Michele Farina (StopEuropa) mostra la soluzione in 22 step per andarsene dall'Euro. Ventidue punti per uscire dall'Euro senza salutare: dalla Nazionalizzare della Banca d'Italia al blocco dei fondi in uscita. Ecco gli step per andarsene dall'Euro senza salutare. È caduta la maschera del perbenismo europeo e adesso dobbiamo insegnare nelle scuole come la Germania abbia intenzionalmente utilizzato la moneta unica come clava per dominare l'Europa. Statonote, nazionalizzazione di Bankitalia, Criptovaluta di Stato, gestione del debito e l'Italia riparte con export, nuova Lira e nuovo IRI

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di Marco Casciaro Gentili e Michele Farina*

Autore: Marco Casciaro Gentili, CEO & Chairman di Xanto Management, London e membro del Direttivo del Centro Studi OLTRE

È caduta la maschera del perbenismo europeo e adesso dobbiamo insegnare nelle scuole come la Germania abbia intenzionalmente utilizzato la moneta unica come clava per dominare l’Europa. Stato-note, nazionalizzazione di BankitaliaCriptovaluta di Stato, gestione del debito e l’Italia riparte con export, nuova Lira e nuovo IRI alla base del programma.

L’Avvocato Michele Farina, amministratore del gruppo Stop Europa Italexit

Il piano B di Savona si basava su studi analoghi precedenti:  

  • il Rapporto NOMURA Holding “Euro Exit and Breakup – Legal Risk, Contingency Planning and Uncertainty” del Novembre 2012 di Dr Nick Firoozye, Strategic Credit Group e
  • Leaving the euro: A practical guide” elaborato da Roger Bottle, Ceo di Capital Economics

Il piano B di Savona deve però essere rivisto. Appare evidente il fatto che quel piano fosse concepito in un momento storico differente. Sono passati cinque anni. E allora l’approccio era quello del tipo: prepariamo un piano perché non possiamo non averlo, tanto poi non lo useremo e intanto bisogna tenere rapporti cordiali. Una sorta di buon viso a cattivo gioco. Per evitare opposizioni con altri paesi europei. Nel 2015, quando il piano è stato pensato, indossavano ancora tutti la maschera del perbenismo europeo, che poi è vergognosamente caduta in frantumi nei mesi di febbraio e marzo 2020, con l’emergenza Coronavirus. 

La brutta verità che nessuno racconta e che dovremmo portare da oggi nelle scuole elementari, per creare coscienza diffusa, è che l’Europa è lo strumento attraverso cui la Germania realizza il dominio sui popoli europei, attraverso la clava della moneta unica Euro. 

L’art 3 A comma 2 del Trattato di Maastricht, comprende la fissazione irrevocabile dei tassi di cambio, che ha l’obiettivo principale di mantenere la stabilità dei prezzi e, fatto salvo questo obiettivo, di sostenere le politiche economiche generali nella Comunità conformemente al principio di un’economia di mercato aperta e in libera concorrenza. 

Avendo imposto un cambio fisso (cosa di per se già assurda per una moneta circolante in paesi a diverse velocità e caratteristiche), e non avendo i paesi dell’Euro alcuna autonomia in relazione all’emissione di moneta o alla politica economica, L’Europa è di fatto e inevitabilmente un continuo automatico flusso di risorse che vengono drenate da tutti i paesi in deficit (Grecia, Spagna Italia), verso il paese in surplus, con un più alto sviluppo industriale (vedi Germania), e che di fatto ricicla il surplus come aiuti verso gli stati in deficit su cui lucra una seconda volta, arrivando ad impadronirsi, attraverso MES e Troika, anche della politica fiscale (ma anche della giustizia amministrativa e penale), con il potere di imporre l’Austerity e ridurre il popolo alla fame, continuando a drenare risorse, in modo spietato, fuori da qualunque logica umana.  

Va da se, che il meccanismo non è casuale, ma criminale.  

L’opzione migliore in assoluto sarebbe quella di una comune decisione dei paesi aderenti di sciogliere l’Unione monetaria e tornare tutti alle proprie sovranità nazionali e udite udite azzerare il debito di tutti! Sembra fantascienza ma in realtà converrebbe a molti, e una proposta simile potrebbe incontrare anche il favore dei paesi del nord. 

In ogni caso, se questo non avvenisse, dobbiamo farci trovare preparati ed essere pronti con una wayout immediatamente percorribile. 

Detto questo, vedremo i punti salienti del piano B di Savona, e sottolineeremo quali invece sono gli aspetti superati del piano B, che vanno ripensati, viste le modifiche dello scenario geopolitico attuale, e che obbligano delle varianti che portano quello che chiameremo un piano C. 

1) Nazionalizzare Banca D’Italia riunificandola al Tesoro come era prima del divorzio del 81. 

2) Introdurre la nuova Lira emessa dal Tesoro (Statonota), con cambio 1:1 con l’Euro, a cui inizialmente si affiancherà. Questo perché per almeno i primi 6-12 mesi è previsto dai trattati l’obbligo dei doppi prezzi Nuova Lira/Euro. 

Citando ancora L’art 3 A comma 2 del Trattato di Maastricht si legge, in effetti che: “La moneta unica (…) è una moneta comune a tutti i paesi Europei ma non l’unica moneta. Per cui la Nuova Lira non viola affatto i trattati. 

  1. Si parte quindi dalle conversioni dei conti bancari, poi assegni, carte di credito o prepagate dal vecchio Euro alla nuova Lira.  
  2. Nella transizione si possono utilizzare le monete da 1 e 2 Euro sempre al tasso 1:1 
  3. Intanto la Zecca inizia anche la stampa delle monete in Nuova Lira e Banca d’Italia/Tesoro emettono Statonote di Nuova Lira. 

3) Processo Simil Redemption” per la conversione degli Euro: Via via che si procederà al cambio di Euro verso Nuova Lira, tutti gli Euro in circolazione e depositati nei conti verranno raccolti e depositati presso un conto corrente intestato al Tesoro. Ora la cosa a cui nessuno pensa è che quelle risorse sono già disponibili e spendibili e sarebbero ampiamente sufficienti a ripagare la quota di debito pubblico in mano a investitori esteri (circa il 30% del Debito Pubblico).  

Chiaramente converrà comunque rinegoziare il debito, e si dovrà valutare la simulazione di un default idealmente sufficiente a riportare il rapporto debito/pil al 60%, una sorta di saldo e stralcio. Questo potrebbe rendere inutile (o quantomeno ritardare) la necessità della modifica alla Lex Monetae (art. 1277-1281 del Codice Civile, che determina le modalità di pagamento di un’obbligazione pecuniaria quando essa è determinata in valuta non avente più corso legale in Italia.

La Nova Lira sarebbe uno StatoNota NON A DEBITO, parallela all’Euro almeno nella fase iniziale, ma l’Euro non perderebbe il suo corso legale.  Sarebbe pertanto ipoteticamente possibile saldare il debito pubblico in Euro. Si tratta di una provocazione, perché in ogni caso il debito pubblico NON E’ una posta destinata ad essere ripagata ma ricontrattata, quello che si paga sono gli interessi sul debito pubblico (su cui la voce più impattante sono gli INTERESSI ALLE BANCHE), funziona un po’ come la rata di ammortamento di un finanziamento in conto economico. 

4) Comunicazione e ufficializzazione di ExIT agli altri Stati Membri e agli organismi sovranazionali BCE, FMI, MES appellandoci all’art 50 del Trattato di Libsona che al comma 1 recita: “Ogni Stato membro può decidere di ritirarsi dalla Ue in conformità alle proprie norme costituzionali”. 

Il riscatto della sovranità economica e monetaria e riunificazione del Tesoro e Banca d’Italia (separati nel 1981) sono l’unica scelta compatibile con la Costituzione Italiana. I Padri fondatori attraverso l’art. 11 della nostra Costituzione avevano aperto NON alla cessione, ma solo alla “limitazione” della propria sovranità in favore di un bene comune più ampio, riferito espressamente all’ONU e alla pace tra i popoli. Qualunque interpretazione estensiva di questo principio fu respinta dall’Assemblea Costituente. Eventuali ulteriori cessioni di sovranità, ovvero limitazioni politiche per il fine della creazione degli USE (Stati Uniti d’Europa), non solo non sono contemplati ma addirittura sono vietati dall’art. 139 della nostra Costituzione avendo previsto l’immodificabilità della “forma Repubblicana”.  

Di fatto hanno dovuto aggirare la nostra Costituzione per farci aderire ai trattati internazionali europei, arrivando perfino, ex post, ad inserire il pareggio di bilancio nella nostra Costituzione, al pari di dignità, lavoro e salute. Una bestemmia per l’Italia, culla del diritto sociale. 

5) Studiare, in assoluta segretezza, una Criptovaluta di Stato, Gold Backed, o Real Estate Backed (sul modello Cinese e Russo). 

  1. Potrebbe diventare lo strumento principe per i pagamenti dei fornitori del settore Pubbliche Amministrazioni (Sanità che rappresenta l’80% delPil, ma anche PA Centrale e Locale)
  2. Potrebbe diventare lo strumento principe per il pagamento delle tasse.
  3. Sarebbe un sistema incorruttibile e pubblico che girerebbe sublockchaincon evidenti vantaggi di sicurezza, trasparenza e controllo.
  4. Questa servirà a ridurre la necessità totale di moneta fiat Nuova Lira, contribuendo a ridurre l’effetto inflattivo.

6) Ristabilire immediatamente la divisione tra banche d’affari e banche commerciali. 

7) Revisone immediata delle modalità d’asta dei Titoli di Stato Italiani da Asta Marginale a Asta Competitiva. 

8) Riattribuzione del potere di essere compratore di ultima istanza a Banca d’Italia, e obbligo per le banche Italiane di acquistare quote dei titoli di Stato emessi (sul modello Giapponese). 

9) Ricostituzione dell’IRI e di una politica Pubblica forte che miri a tornare in possesso delle aziende strategiche del paese finite in mani estere, di alcune banche dovesse esserci bisogno, evitando al contempo di continuare a svendere altre nostre aziende strategiche e vitali per il Sistema Paese. 

10) Potenziamento delle possibilità di intervento di CDP nel sistema.

11) Durante il periodo di transizione bisognerà intensificare i controlli per evitare fughe di capitali, per cui durante le 48h, da venerdi al lunedi necessarie per l’avvio del piano C, bisogna chiudere le banche e congelare le movimentazioni. 

12) Per Savona, la svalutazione necessaria per recuperare la competitività verso la Germania è del 15%-25% ma a nostro avviso in totale sarà inferiore, visto che in UE rimangono altri paesi meno competitivi oltre alla Germania, e che possiamo limitare l’effetto inflattivo utilizzando anche altri strumenti (Vedi criptovaluta per i pagamenti della PA ai propri fornitori).

13) Moderare l’impatto inflattivo con tutti gli strumenti fiscali di detassazione, ex post, dei redditi da lavoro, ma prima di pensare al problema dell’inflazione dovremo aver raggiunto la piena occupazione, e almeno saremmo usciti dalla stagflazione.  

14) L’export tornerebbe a crescere e potremmo riacquistare quote di mercato perse. 

15) Bisognerà ristabilire tutti gli accordi con TUTTE le potenze mondiali USA, CINA, RUSSIA, e con tutti gli altri paesi, ristabilendo rapporti commerciali e tornando a spingere sulle nostre eccellenze in ogni campo. 

16) Impostare una politica fiscale vantaggiosa che attragga i capitali di investitori, delle grandi aziende, i giganti del Web, multinazionali, fondi. Olanda, Lussemburgo, UK, Malta, Cipro, Svizzera non sono più intelligenti di noi, sono solo più furbi.  

17) Potenziare e massimizzare e rendere certificabili e bancabili i crediti d’imposta. 

18) Certificazione immediata di tutte le risorse Europee a favore di imprese Italiane (fondi POR, PON ecc. senza attendere rendicontazione, in modo da scongiurare richiami dei capitali da parte dell’Europa).

19) Accordo sulla ricerca con tutte le altre potenze mondiali, abbiamo le migliori menti da mettere a servizio del mondo, l’Italia è ora che si prenda il ruolo che le spetta. Piattaforma di ricerca unica sui temi di interesse mondiale. 

20) L’Italia dovrà essere in prima linea su Tecnologie, Ricerca, Sanità, e quest’ultima dovrà tornare dalle Regioni sotto la competenza Statale. Perché ammalarsi non deve essere, come oggi, più costoso e pericoloso al SUD, rispetto al Nord. 

21) Rimettere la dignità dell’uomo, la compassione e l’essere umano al centro, e quindi la Politica prima della finanza. In due parole, torniamo all’Umanesimo dell’economia attraverso l’indipendenza monetaria.

22) Blocco immediato di tutti i fondi in uscita verso paesi esteri (Cooperazione internazionale), previsti su tutti i MoU (Memorandum of Understanding) già sottoscritti che prevedono la clausola di recesso per necessità di Stato, o altra wayout legale. 

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