

“Ho ricevuto un avviso di garanzia da parte della Procura di Roma che mi informa di essere indagato in un procedimento penale riguardo un articolo giornalistico da me firmato il 29 dicembre 2020, circa i presunti brogli elettorali ai danni del Presidente statunitense Donald Trump e alle presunte interferenze attivate sul voto americano con l’utilizzo deviato di sistemi satellitari appartenenti a un colosso industriale aerospaziale italiano”.
Nell’avviso di garanzia sono presenti i nomi di altri indagati, tra cui nomi noti della finanza mondiale come la miliardaria Michele Edwards Roosevelt, che propose al Governo Conte, nel marzo scorso, un piano per Alitalia da 1,5 miliardi. Indagato anche l’avvocato catanese Alfio D’Urso, depositario, a suo dire, di un presunto “affidavit” dell’ex dipendente di Leonardo Spa, Arturo D’Elia, arrestato dalla Procura di Napoli lo scorso anno per furto di dati aziendali. Il reato contestato è la divulgazione di “notizie false”.
“Chiederò di poter rendere dichiarazioni spontanee al pubblico ministero con la convinzione che il diritto di cronaca e di informazione, in una società che aspira al giusto, valgano ancora qualche rischio personale. Ho tranquillizzato mia moglie che tutto si risolverà subito (si è spaventata nel leggere che rischio 6 anni di carcere per un articolo), e che il “reato di cronaca” a maggior ragione di quello di “opinione” non possa trovare asilo nel nostro Paese. Anche perché io devo occuparmi presto dei problemi veri di Roma, e la magistratura dei criminali veri”, ha concluso Corsetto.
F.A.
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