Le tradizioni? Per la sinistra sono demodé

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Tradizioni

Siamo nel 2019 e ormai: presepe, crocifisso, recite natalizie ,  tortellini con carne di maiale, alberi di Natale nelle scuole e tante altre tradizioni che da secoli caratterizzano la nostra bella Italia, fanno parte del passato. Ne abbiamo sentite veramente di tutti i colori e ogni volta ci si sente un po’ in difficoltà, da un lato non si vuole essere irrispettosi della cultura straniera , dall’altro arriva una protezione istintiva per le nostre tradizioni e usanze. L’ultimo caso il 30 novembre del 2019 in Veneto , la preside di una scuola elementare vieta il presepe considerandolo come un simbolo di differenza e di superiorità culturale nei confronti di bambini con etnie differenti. La notizia ha fatto subito scalpore ma come hanno scandalizzato i famosi tortellini al “pollo” e la recita natalizia annullata , sempre perché vista come simbolo di discriminazione.Quello che ci vogliono far credere? Che le nostre tradizioni aumentano il razzismo nella società , così da incominciare a proibire tutte quelle usanze che ci caratterizzavano , a cui abbiamo creduto per anni anni. Se si parla di Integrazione? Grande bufala anche perché l’integrazione eliminando le tradizioni è una parola al quanto invisibile, sapendo che poi a Dubai se nostra moglie non si copre il capo si pagano multe Molto salate.Le persone che arrivano nel nostro paese con buona volontà e voglia di far crescere l’economia , al posto di far liberare le classi dei nostri figli dal Mostruoso crocifisso , dovrebbero in realtà rispettare e insegnare ai propri figli a le tradizioni altrui , così da costruire una società fondata sul rispetto e uguaglianza.
Riccardo Ginolfi.

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