di Karim Basyouni
Carissimi lettori, oggi vi chiedo di leggere con attenzione quello che sto per dirvi. Fino in fondo, condividendolo il più possibile. Dopo la sconcertante figura del nostro premier, le balle sull’Europa, possiamo tranquillamente dire di essere arrivati alla resa dei Conti(e). Voi chiedete soluzioni. Io voglio fornirvene ben due. La prima per uscire da questa dittatura finanziaria e la seconda per far fronte all’emergenza con “strumenti” nostri ed immediati.
Sono giorni che penso a come evitare di metterci nelle mani della Troika che di fatto potrebbe trasformarci nella nuova Grecia. Conscio del fatto che il nostro risparmio privato sia praticamente il doppio del debito pubblico, mi sono semplicemente reso conto che quando uno possiede 4000 miliardi e ne deve 2000, può pagare il suo debito. Il che imporrebbe sacrifici che non mi sono mai piaciuti. La soluzione che sto per proporvi ci permetterà di continuare ad avere 4000 miliardi pagando anche i 2000 miliardi di debito pubblico: ogni sistema ha la sua falla!
L’Italia è un paese sanissimo. Il nostro risparmio privato è uno dei più alti al mondo pari a quasi 4200 miliardi a fronte di un debito pubblico di circa 2300 miliardi. Negli ultimi 20 anni ha comunque subito un calo di circa il 20% grazie all’Europa, alla pressione fiscale, ai vincoli di bilancio, alle folli politiche di austerity ma, soprattutto, a causa degli interessi sul debito che continuiamo a pagare, senza che di fatto diminuisca. L’ammontare dei depositi su conti correnti è di circa 1400 miliardi, i restanti 3000 milardi sono investiti in azioni, obbligazioni, fondi comuni e riserve assicurative. Lo stato, attraverso l’emissione di una nuova moneta nazionale, con cambio alla pari, potrebbe convertire nella nuova valuta tutti i contanti in circolazione.
Si considerano come contante sia i soldi disponibili nei conti correnti che i depositi. A questo punto sarebbe sufficiente raccogliere tutti gli euro cambiati presso il tesoro, ritrovandosi magicamente un ammontare di euro sufficienti per ripagare il debito pubblico. L’euro non andrebbe fuori corso rimanendo una moneta valida e, grazie alla conversione, il nostro stato si ritroverebbe nella condizione di ripagare questo fantomatico debito semplicemente attraverso un’operazione di cambio. Avete capito bene? Ripagheremmo il debito pubblico senza prelevare nulla dalle tasche degli italiani, grazie al nostro risparmio privato! Fine dei sacrifici e della dittatura tedesca! Con l’emissione di una nostra moneta pubblica sovrana, saremmo in grado di mettere in scacco la banca centrale con una semplice mossa, ripagando i nostri truffatori con la loro “stessa moneta”.
Adesso i soliti europeisti convinti tireranno in ballo svalutazione ed inflazione. Innanzitutto non sono la stessa cosa. Mettendo in circolazione l’esatta quantità di moneta che già possediamo non vi sarebbero scuse per svalutarla o per causare inflazione. Quando c’è stato il passaggio dalla lira all’euro, il tutto è avvenuto attraverso una negoziazione (sempre truffaldina) che aveva volontariamente svalutato la lira(grazie alla complicità dei nostri politici), per favorire i piani di dominio tedeschi. Questa volta, non essendovi alcun interlocutore, possiamo decidere unilateralmente di fissare il cambio alla pari senza alcuna svalutazione. Inoltre il nostro bilancio, già in avanzo primario(si incassa più di quello che si spende) rimarrebbe con segno positivo poiché sgravato dal peso del debito e degli interessi, cambiando totalmente la nostra condizione economica, restituendo al paese forza e possibilità reali di ripresa. Questo nel caso di moneta emessa a credito.
Tornando ai modelli keynesiani di fatto lo stato si ricomprerebbe il proprio debito pubblico, che nel caso di banca pubblica è il credito dei cittadini mentre con quella privata diventa il debito dei cittadini. Io scommetto che qualcuno interessato ai nostri bpt si troverebbe in ogni caso, ad esempio Russia, Cina o America. Non servirebbero leggi speciali ma semplicemente attuare il medesimo processo legislativo che avevamo utilizzato per il passaggio dalla lira all’euro. Chiaramente solo un governo vero, guidato da uno statista con a cuore la propria gente e attorniato da politici sani, oserebbe un tale affronto ai padroni. Ecco noi dobbiamo pretendere che lo facciano, vista la drammatica crisi in cui ci troviamo.
La seconda soluzione, quella per fronteggiare nell’immediato questa emergenza, sarebbe di stampare moneta di stato a corso legale, emessa a credito, parallela all’euro, con cambio sempre alla pari, valida nei nostri confini nazionali. In questo caso servirebbe un semplice decreto ministeriale. Potremo cosi immettere liquidità e fornire supporto a cittadini ed imprese, anziché imbrogliare la gente attraverso false promesse che alla fine porteranno ulteriore debito e sacrifici. Noi di Stop Europa abbiamo già inviato una lettera al governo proponendo questa soluzione. Nel frattempo potremmo portare avanti il processo legislativo, con le tempistiche annesse, per convertire tutti gli euro nella nostra nuova valuta pubblica sovrana. Voglio chiarire che le banconote di stato servirebbero per l’emergenza senza indebitarsi ulteriormente, per poi ritornare ad avere una moneta sovrana che sarà di fatto pari all’euro e valida anche all’estero.
Siamo stanchi di essere schiavi di una banca centrale privata e del suo debito, dell’Europa e delle politiche folli che ci costringono alla fame per arricchire pochi eletti. È ora di non permettere più a queste persone, ai nostri politici di calpestare i nostri diritti costituzionali, sociali ed umani. Con le soluzioni offerte risaneremmo l’Italia, senza sangue, rivolte popolari e potremmo liberarci da queste catene, salvando la nostra patria.
Noi siamo e saremo sempre un popolo libero e sovrano!
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