Consigliera Pavan, c’è stata bagarre per la mancata autorizzazione da parte del Presidente del Consiglio rispetto alla ripresa del Consiglio. Ruggeri però ha citato il Regolamento. Lei è Dottoressa in Legge. Chi ha ragione? Voi o la maggioranza?
“È giunto il momento di fare chiarezza. Sono basita dallo svolgimento dell’ultima seduta del Consiglio Comunale. Mi spiace dirlo, ma la maggioranza forse non ha ancora compreso che l’opposizione esiste ed ha voce. Entrando nel merito, il diniego per l’autorizzazione della ripresa con la scusa della modifica del Regolamento Comunale, ormai abbastanza datato, risulta poco convincente. Vorrei puntualizzare che ai sensi dell’art. 38 del T.U.E.L (Testo Unico degli Enti Locali) le sedute del Consiglio Comunale sono pubbliche, salvo i casi previsti dal regolamento. La disposizione va letta nel senso che, in linea generale, deve essere consentito al pubblico di assistere alle sedute consiliari. A fronte di detto principio, il successivo art. 39 del T.U.E.L., attribuisce al Presidente del Consiglio i poteri di direzione dei lavori e delle attività del Consiglio, ove è compresa ogni facoltà strumentale a garanzia del regolare svolgimento delle sedute. Peraltro, il Consiglio, ai sensi del comma 3 del richiamato art. 38, ha potestà di disciplinare, con apposite norme regolamentari, ogni aspetto attinente al funzionamento dell’assemblea. In assenza di esplicita previsione regolamentare (come nel nostro caso), l’ammissione alla registrazione potrebbe essere regolata caso per caso dal Presidente del Consiglio, proprio nell’esercizio dei richiamati poteri di direzione dei lavori dell’assemblea, in stretta correlazione alle esigenze di ordinato svolgimento dell’attività consiliare. Alla luce di ciò, non è comprensibile il rifiuto ricevuto”.
Anche i prossimi Consigli saranno a porte chiuse e le telecamere non possono entrare. Come procederete?
“Insisteremo sul pretendere la trasparenza. È inammissibile che i cittadini non sappiano cosa accade nelle sedute. Richiederemo nuovamente le riprese streaming, in quanto ormai i social sono parte delle nostra quotidianità. Un mezzo che potrà rimanere anche in seguito, proprio per dimostrare pubblicamente quanto avviene nella sala consiliare a chi non ha la possibilità di assistere fisicamente”.
In alcuni Comuni le dirette sono permanenti. Vengono realizzate d’ufficio. Oggi con lo streaming questo servizio non ha costi per l’amministrazione.
“Esattamente, è una proposta della Lega aprire un canale che riprende a costo zero tutte le dirette. Al tal proposito aggiungo che i cittadini, soprattutto i giovani, devono avere la possibilità di partecipare alla politica di Magliano. Per questo faremo delle zoom e delle riunioni aperte per confrontarci con i cittadini con un apposito programma streaming ”Canale Lega Magliano”.
Che è successo nell’ultimo Consiglio? Voi volete la moratoria di Osp e Tari per sei mesi. Porterete al voto in Consiglio?
“Sentirsi dire dall’opposizione che questa non è una proposta seria è imbarazzante. Chiedere la moratoria vuol dire far rimanere l’obbligo per i cittadini di dover versare le imposte ma, qualora agli stessi risulti difficile provvedere, il mancato pagamento durante l’emergenza non li esporrebbe a rischio sanzioni. L’Amministrazione dovrebbe scegliere di considerare esenti i contribuenti che si trovano in difficoltà, mentre pretendere il versamento da chi ha continuato a lavorare”.
La maggioranza accusa la Lega di essere stata silenziosa e di non essersi vista durante il lock-down. Come replicate?
“Sono indignata dalle menzogne circa la nostra indifferenza durante l’emergenza Covid. In primis, il silenzio è dovuto a rispetto, l’attività militante non era appropriata considerato il delicato momento. Io personalmente ho dato all’Amministrazione la mia disponibilità così come è avvenuto da parte degli altri Consiglieri, che hanno manifestato sensibilità al riguardo. Tengo a precisare inoltre che non è stata mai convocata una Commissione Sanità per affrontare l’emergenza. A quanto pare è più facile screditare ed accantonare la minoranza, piuttosto che renderla partecipe”.
Francesco Amato
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