Dall’ultimo monitoraggio della Coldiretti emerge un evidente rischio maltempo con situazioni di criticità in molti corsi d’acqua e torrenti con piene ed esondazioni nei terreni agricoli ma anche frane e smottamenti che ostacolano la circolazione nelle aree rurali.
Il gonfiare dei corsi d’acqua e l’instabilità idrogeologica hanno contribuito al consumo di suolo sul quale si abbattono – sottolinea la Coldiretti – i cambiamenti climatici e le precipitazioni sempre più intense e frequenti con vere e proprie bombe d’acqua, su un terreno reso fragile dalla cementificazione e dell’abbandono delle aree marginali: il risultato – continua la Coldiretti – è l’88,3% dei comuni italiani a rischio frane e/o alluvioni con conseguente aumento in Liguria (100%) e in Piemonte (90%).
Oggi – precisa la Coldiretti – 7 milioni di cittadini italiani si trovano in zone esposte al pericolo di frane o alluvioni dove nel 2015 hanno causato 18 vittime, 1 disperso e 25 feriti. A questa situazione – denuncia la Coldiretti – non è, infatti, certamente estraneo il fatto che un modello di sviluppo sbagliato ha tagliato in Italia del 15 per cento le campagne e fatto perdere negli ultimi venti anni 2,15 milioni di ettari di terra coltivata, decisivi nel mitigare il rischio idrogeologico. Ogni giorno – precisa – è sottratta terra agricola per un equivalente di circa 400 campi da calcio (288 ettari) che sono abbandonati o occupati dal cemento che non riesce ad assorbire la violenta caduta dell’acqua. Per proteggere la terra e i cittadini che vi abitano ACLI, Coldiretti, FAI – Fondo Ambiente Italiano, INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Legambiente, Lipu, Slow Food, WWF e altre realtà italiane, insieme a 400 organizzazioni europee, si sono unite nella campagna #SALVAILSUOLO.
L’obiettivo dell’Iniziativa dei Cittadini Europei “People4soil”: è raccogliere un milione di firme per fermare il consumo di suolo e contrastarne il degrado costante: minacce che hanno effetti diretti sulla nostra vita, la nostra alimentazione, la nostra salute. Una petizione per ottenere una legislazione specifica per tutelare il suolo a beneficio delle generazioni presenti e future che può essere sostenuto con la firma sul sito https://www.salvailsuolo.it.
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