La giornata del 9 settembre 2019 in piazza Montecitorio sarà ricordata da chi ama l’Italia. Si è svolta la manifestazione organizzata dai gruppi sovranisti contro il governo Conte 2. La manifestazione ha costretto le forze dell’ordine a transennare il Parlamento Italiano, durante la seduta che permetteva di votare la fiducia del nuovo governo. Nelle ore successive i telegiornali nazionali ed alcuni quotidiani parlano di modesta affluenza, ma in realtà c’erano ben 40000 persone.
Perché sminuire le presenze? Perché considerare gente che difende i propri diritti eversiva? Uno dei principali motivi che ha portato a soffocare questa iniziativa è stato senza dubbio il numero dei presenti, i quali raffiguravano pienamente il malcontento di questo nuovo governo, che non rispecchia pienamente l’articolo 1.
Tra coloro che sono intervenuti c’erano i due segretari dei partiti sovranisti: Matteo Salvini e Giorgia Meloni. Salvini ha denunciato le parole di alcuni giornalisti che considerano la piazza eversiva e pericolosa, sottolineando la presenza principalmente di famiglie e gente per bene, a differenza delle manifestazioni dei centri sociali.
La folla entusiasta per le parole dei leader ha intonato più volte l’inno d’Italia. Ciò ha fatto arrivare a tutto il mondo e ai media il messaggio che in Italia c’è una grandissima forza sovranista ed identitaria che non accetta l’ipocrisia di PD e M5S.
Il segretario leghista è stato molto diretto nel dire che se quota 100 e il decreto sicurezza bis verranno toccati la gente sarà così infuriata da fare un blocco umano. Queste parole sono state strumentalizzate dai giornali per definire Salvini un “sequestratore di parlamentari”.
Filippo Alasia
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