Sulla questione dei migranti che, anche in tempo di coronavirus, continuano a sbarcare sulle coste della Sicilia – al punto che il governatore Nello Musumeci è stato costretto ad emettere una discussa ordinanza di sgombero degli hotspot e dei centri di accoglienza – è intervenuto con una nota Nicola De Felice, ammiraglio già addetto militare in Tunisia. “I perduranti sbarchi di clandestini a Lampedusa – scrive – confermano il fallimento della politica migratoria vetero-colonialista del Governo italiano, basata sulle sole donazioni a fondo perduto alla Tunisia“.
MIGRANTI: DE FELICE, 'PATTUGLIE MISTE E RIMPATRI IN TUNISIA CON TRAGHETTI' = Roma, 21 ago. (Agenzia Adnkronos) – ''I…
Posted by Nicola De Felice on Friday, August 21, 2020
“Mi giungono voci di come l’Esercito, la Polizia e la Guarde Nationale siano allo stremo. L’unica soluzione è una missione in terra tunisina con una squadriglia aeronavale della Marina e Guardia di Finanza, finanziata dall’Ue, concordata con il Presidente tunisino Kais Saied – aggiunge l’ammiraglio -. Equipaggi misti con lo specifico compito di dirigere le unità navali tunisine per le operazioni di polizia, arresto degli scafisti e di recupero dei clandestini che provano a partire. Una missione simile a quella attuata in Libia con l’accordo Berlusconi-Gheddafi che aveva dato ottimi risultati è riprendere la politica di Salvini di agevolazione ai rimpatri, quadruplicandone il numero ora fermo ad un ridicolo 80 a settimana, utilizzando le navi traghetto direttamente da Lampedusa“.
“La diplomazia si muova – scrive De Felice in conclusione – nel convincere il governo tunisino a collaborare, facendo eventualmente pressione sugli accordi economici e commerciali sia con l’Italia che con l’Ue, in particolare sull’olio d’oliva, ora importato senza dazi“.
F.A.
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