Onore a Mario Roggero, adesso lo Stato cercherà di rapinargli la libertà

Onore e solidarietà a Mario Roggero, adesso lo Stato cercherà di rapinargli la libertà. Inizieranno dicendo che ha esploso troppi colpi. Ma i colpi non sono mai troppi quando puntano una pistola in faccia a tua figlia e tua moglie. Facciamo quadrato intorno a Mario

1551
Il gioielliere Mario Roggero. Già nel 2015 era stato rapinato insieme alla moglie e alla figlia. Stavolta ha reagito
Riccardo Corsetto
Direttore L’UNICO

di Riccardo CORSETTO

Adesso sicuramente ci sarà il giudice di turno che si metterà a indagare se Roggero ha sparato “prima”, “dopo”, “durante”. Alle spalle, sulle natiche, o sul petto. Erano in fuga o in attacco i tre rapinatori… Soldi pubblici se ne andranno in perizie tecniche per indagare se c’è stata legittima (o eccesso di) difesa. Per quanto ci riguarda, da queste pagine, abbiamo sempre ritenuto che la difesa in casa propria sia sempre legittima. E chi entra in casa senza bussare, con le mani armate, è sempre una potenziale e imprevedibile minaccia. Tanto più che Mario Roggero era già stato vittima di una bruttissima esperienza, violentato e rapinato con moglie e figlia nel 2015. Per cui onore e solidarietà al gioielliere Mario Roggero. Che  stavolta i rapinatori li ha uccisi, per difendere ancora una volta la moglie e la figlia. Roggero era già stato vittima di una rapina costatagli 300 mila euro di valori, con moglie e figlia finite malmenate e rinchiuse dentro una stanza sotto chiave. Stavolta non si è fatto trovare impreparato.

Ha risposto tempestivamente alle cattive intenzioni uccidendo due malviventi e ferendo il terzo a una gamba che si è presentato nella notte all’ospedale Santissima Annunziata di Savigliano, dove si trova ora piantonato dai carabinieri. Con cinque pallottole, questo il numero di colpi esplosi secondo la prima ricostruzione, il gioielliere ha centrato tutti e tre i rapinatori che qualche istante prima stavano picchiando la moglie e la figlia. Il negoziante era nel retro quando i banditi hanno fatto irruzione nel negozio. Già immagino chi lo accuserà di aver esploso troppi colpi. Al suo posto, senza sapere quanti ne ha esplosi Roggero, ne avrei messo uno in più. 

Leggete cosa racconta il Corriere della Sera. E capite dove potrebbero andare a parare…

La rapina

Scene da far west poco prima della chiusura della gioielleria Roggero, al civico 71 di Via Garibaldi a Grinzane Cavour, provincia di Cuneo, di fronte ai passanti terrorizzati, illesi per una questione di pochi metri. «Mi batte il cuore – dice una ragazza – è stato terribile: ho avuto paura di morire». Almeno cinque i colpi di pistola contro i malviventi, che sono morti a pochi metri dall’ingresso del negozio, uno in mezzo alla strada, l’altro all’angolo con una vita laterale.

Il precedente

Immediato l’intervento dei sanitari del 118, ma per entrambi non c’è stato nulla da fare, ed ora i carabinieri sono al lavoro per ricostruire gli attimi concitati della sparatoria. E per fermare il terzo bandito, che secondo alcuni testimoni si sarebbe allontanato in auto. Secondo una ricostruzione, i malviventi avrebbero puntato le pistole contro i componenti della famiglia. Posti di blocco sono già stati allestiti in tutta la provincia. «Stavamo preparando i lavori del Consiglio comunale, quando abbiamo sentito gli spari in strada», racconta il sindaco Gianfranco Garau davanti al municipio, che si trova a due passi dalla gioielleria. «Mi sono spaventato e sono sceso a controllare – aggiunge il primo cittadino -. La situazione è ancora confusa. So solo che è stata presa di mira una famiglia onesta e per bene, ora sotto choc. Che pochi anni fa era già stata presa di mira, aggredendo violentemente il titolare, moglie e figlia. Una scena che purtroppo si è ripetuta, ma questa volta i banditi erano armati».

 

La gioielleria di via Garibaldi era stata rapinata nel 2015. Era il 22 maggio quando due banditi, uno dei quali travestito da donna, si erano introdotti nel negozio, dove avevano legato il titolare, Mario Roggero, con delle fascette di plastica dopo averlo picchiato con violenza. Legate anche la moglie e la figlia, chiuse in bagno, prima di scappare con un ricco bottino di gioielli e di orologi di circa trecentomila euro. A dare l’allarme le due donne, dopo essere riuscite a liberarsi. Per guarire dalle ferite il gioielliere impiegò diverse settimane.

Salvini: «La difesa è sempre legittima»

Matteo Salvini è intervenuto con un post su Facebook sulla rapina finita nel sangue gioielleria di Grinzane Cavour, storico borgo della provincia di Cuneo, avvenuta oggi. Nell’assalto sono morti i due rapinatori colpiti dai proiettili esplosi dal titolare del negozio che nel 2015 aveva già subito una violenta rapina. «Un abbraccio al gioielliere e alla sua famiglia aggredita. Il loro negozio di Grinzane Cavour (Cuneo) era già stato rapinato nel 2015: il titolare era stato picchiato e legato, poi chiuso in bagno con la figlia. La difesa è sempre legittima», ha scritto il leader della Lega Matteo Salvini.

Onore e solidarietà al gioielliere Mario Roggero, che aggredito da tre rapinatori che tentavano di rapinarlo a mano armata per la seconda volta, difendeva se stesso, la moglie, e la figlia, uccidendone due su tre, dimostrando eccezionale mira, prontezza, coraggio e senso civico.
Onore e solidarietà inoltre per l’eroica sorte che lo toccherà da oggi ai prossimi dieci anni contro il giudice che quasi certamente cercherà di rapinargli la libertà indagandolo per duplice omicidio. In casa propria la difesa è sempre legittima. E chi entra senza bussare è sempre una minaccia. Io gli darei subito una medaglia, non un processo, per aver dato una pulita al mondo dei nostri figli.
riccardo.corsetto@gmail.com

Fonte Corriere della Sera

Reazione legittima, ecco perché urge modificare il codice penale

Facebook Comments


Warning: A non-numeric value encountered in /home/customer/www/lunico.eu/public_html/wp-content/themes/Newspaper/includes/wp_booster/td_block.php on line 353