Ospedale San Giovanni: concorso illegittimo. Lega all’attacco di Zingaretti

Esami a porte chiuse e domande non sorteggiate. Il Tar: "Tutto da rifare". La Lega di Salvini aveva presentato un'interrogazione al Presidente della Regione, Nicola Zingaretti. Smentita la presenza tra i candidati della nipote dell'ex Direttore generale vicino al Pd, Ilde Coiro, condannata dalla Corte dei Conti per danno erariale.

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Il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti

Sette assistenti amministrativi selezionati illegittimamente con concorso interno della Regione Lazio per l’ospedale San Giovanni Addolorata. A sancire l’irregolarità delle modalità di selezione è stato il TAR Lazio, presieduto da Riccardo Savoia (con sentenza n. 09693 del 2019), che di fatto ha accolto il ricorso di un candidato escluso, annullando la graduatoria di merito e la commissione nominata dalla Regione. Al Presidente Nicola Zingaretti era stata presentata nell’agosto scorso un’interrogazione urgente dal gruppo Lega Salvini alla Pisana, firmata dai consiglieri Daniele Giannini e Orlando Tripodi, con prima firmataria Laura Corrotti, nell’agosto scorso.

“Come da sentenza – scrivevano i leghisti laziali – ne consegue che la prova orale non si sia svolta nel rispetto dei canoni prescritti dalle disposizioni normative”. In particolare, come rileva la sentenza e si legge nell’interrogazione, “le prove orali si sono svolte in contrasto con le norme, in mancanza di trasparenza, correttezza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione, in quanto la prova è stata eseguita all’interno di una stanza chiusa del Direttore dell’UOC Politiche del Personale e Gestione Risorse Umane, mentre i candidati erano trattenuti in una stanza separata, dalla quale venivano chiamati, uno alla volta, e accompagnati da un segretario a sostenere la suddetta prova, e infine accompagnati ad altra uscita, affinché non avessero possibilità di incontrare gli altri candidati.”

ORALI “A PORTE CHIUSE” E DOMANDE NON A SORTEGGIO IN VIOLAZIONE DELLE NORME

Modalità assolutamente in contrasto, come hanno rilevato i giudici del Tribunale amministrativo, con il DPR n. 487/1994 e il DPR 220/2001, che regolano l’accesso agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni e le modalità di svolgimento dei concorsi, e in cui è stabilito che “le prove orali devono svolgersi in un’aula aperta al pubblico, di capienza idonea ad assicurare la massima partecipazione”.

A tutti i candidati inoltre sono state somministrate, nella prova orale, sempre le stesse quattro domande, mentre le norme concorsuali prevedono che i quesiti, per ovvie ragioni, vengano estratti a sorte. Pochi giorni fa, la Regione è stata costretta a rispettare la sentenza del TAR e a ripetere gli orali, nominando una nuova commissione. Uno solo dei candidati ammessi nella prima prova è stato sostituito da un candidato che era rimasto escluso. Altri tre candidati ammessi nella prova invalidata sono stati invece ritenuti idonei anche nella prova del 22 ottobre scorso. Smentita la presenza tra i candidati della nipote di un’ex Direttore generale, Ilde Coiro, nominata da Zingaretti e condannata in via definitiva dalla Corte dei Conti per danno erariale. A indire il concorso, poi annullato per vizio, era stata il Direttore generale vicino al Pd. L’ospedale è stato condannato a risarcire le spese processuali. (L’UNICO)

F.A.

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