Pochi istanti dopo la dichiarazione choc di Walter Ricciardi, virologo consulente del Governo italiano, ho sentito telefonicamente un noto economista sovranista per sapere cosa pensasse dell’annuncio che da poche ore ha praticamente paralizzato l’Italia di paura, mettendo in quarantena l’intera penisola. “Rischiamo un milione di morti” le parole di Ricciardi, “gli italiani che rischiano il contagio possono arrivare al 60%”. Esternazioni da clima di guerra. Anzi, siamo in guerra. Una guerra sanitaria che diventerà speculativa. La cosa che allarma è che i media non ci informano e il Governo ci sta svendendo al MES. E’ pronto un nuovo piano Marshall per colonizzare tout court quel resta dell’Italia. Forse non è chiara la dimensione della tempesta in cui siamo finiti.
Dopo le parole di Ricciardi, virologo-attore organico all’OMS, e la messa in quarantena dell’Italia, la Borsa italiana è andata giù del 11%, come non succedeva dai tempi delle Torri Gemelle e dal 2008, l’anno dell’ultima grande crisi economica mondiale. Perché il governo sapendo di dover mettere l’Italia intera in quarantena non ha pensato a chiudere Piazza Affari? Come ha già fatto Wall Street?
In molti in Italia, addetti ai lavori, operatori finanziari, non massaie e nemmeno sovranisti fascioleghisti brutti e cattivi, si stanno chiedendo come mai la borsa italiana resti aperta nonostante la tempesta. E’ incompetenza o cos’altro?
Se non chiudono la borsa, ragazzi, stanno praticamente ammettendo che ci hanno venduto. Anzi svenduto al MES. Al nuovo piano Marshall. Siccome rischiano di non farcela per via politica, stanno usando l’emergenza, con la complicità di Giuseppe Conte.
Voglio ricordare che un infarto del sistema produttivo come quello che si sta verificando per il Coronavirus, è potenzialmente in grado, in pochi mesi, di sconquassare il sistema e di impedire il pagamento dei mutui e di bollette. I licenziamenti in queste ore si susseguono a rotta di collo. Ma non è tutto. Non stanno rischiando solo piccole, medie e microimprese.
Perché questa, che Conte sta gestendo sembrebrebbe a tavolino, è la tempesta perfetta per gli speculatori alla Soros. I cosiddetti ribassisti che approfitteranno – grazie alla Consob e al Governo che non hanno chiuso le borse – dei ribassi per vendere allo scoperto. Cos’è una vendita allo scoperto? Gli speculatori finanziari vendono titoli non realmente posseduti, corrispondendo al titolare reale il valore del titolo stesso più gli interessi. Successivamente, lo speculatore, riacquista il titolo a un prezzo inferiore (e che in realtà non ha mai posseduto), generando quindi un profitto. Tradotto in parole becere, siamo davanti all’economia creativa che si pappa l’economia reale. Lo speculatore che non ha mai lavorato in vita sua, che toglie il pane dai denti di chi crea ricchezza reale con l’olio di gomito e il sudore della fronte. Basterebbe impedire tali operazioni oppure chiudere la borsa per impedire che avvengano. Insomma ci vorrebbe una politica non asservita alla finanza. Ma oggi nulla avviene. Le borse restano aperte alla mercé dei pescecani liberi di fare quel che vogliono. Praticamente lo Stato italiano lascia i pedofili liberi di girare iin un asilo. Speculatori internazionali in Piazza Affari, liberi di fare qualunque porcheria a danno delle nostre aziende.
La giornata è peggio delle Torri Gemelle. Conte sta mettendo a rischio aziende strategiche del paese. Sono gli operatori finanziari che denunciano tale situazione. Il tema medico è una briciola in confronto al corto circuito finanziario cui stiamo andando in contro. Rischiamo la colonizzazione. Anzi, ci stanno colonizzando e glielo stiamo lasciando fare. I media sono silenti: parlano ormai solo di virus e di menate varie. La politica è inerme, di questo passo torneranno i forconi, quelli veri però. Perché Conte non sta intervenendo sul sistema borsistico? Quali banche riuscirebbero a coprire perdite che rischiamo arrivino al 15, 20 percento nei prossimi due mesi? L’attacco speculativo è già partito. Le ricadute sull’economia italiana fino all’annuncio di Ricciardi erano di circa 35 miliardi. Ma dopo la chiusura del Paese di ieri, 9 marzo, potrebbe accadere qualunque cosa di davvero catastrofico. Il governo tedesco ieri ha confermato che la BCE non interverrà, e quindi l’unico che potrà intervenire sarà il MES. Il meccanismo che però, una volta entrato in azione, renderà il sistema Italia subalterno a condizioni finanziarie ben oltre il limite della sudditanza e della decenza. Diventeremo colonia dei mercati. I pescecani della speculazione internazionale verranno a fare shopping a basso costo nell’Out Let Italia, con Conte che guarda.
L’emergenza coronavirus ha almeno un pregio: sta facendo capire agli italiani più distratti, quello che i sovranisti dicono da anni. Che il Movimento 5 Stelle ha sostanzialmente sfruttato la rivolta popolare per addomestiscarla e servirla, cotta, sul piatto dell’establishment finanziario.
L’entrata nell’Euro, in assenza di banche nazionali che fanno da prestatori di ultima istanza, è un problema serio, per non dire uno scippo alla sovranità, perché impedisce di affrontare le emergenze e la spesa pubblica di prima necessità, come per esempio rifornire i nostri ospedali di terapie intensive. Visto che la BCE non può intervenire, hanno già dichiarato che faranno intervenire il MES, grazie alla complicità del ‘compagno’ Gualtieri genuflesso alla corte di Bruxelles. Una follia, ragazzi. Ma nessuno interviene.
Non sono in pericolo solo le piccole, medie e micro imprese. Sono in pericolo aziende strategiche italiane. I nostri gioielli di famiglia. Le poche aziende sane, che verranno scippate con la complicità di Conte, a prezzo di saldo. Diamine. Nessuno ne parla. Il MES è un cappio al collo che si stringerà sempre di più. Siamo vicini a un nuovo piano Marshall, organizzato da tempo alle nostre spalle. Il Coronavirus è l’occasione ghiotta per inaugurarlo.
Tanto per dirne una, le quotazioni dell’ENI oggi sono scese a quelle del 1998. La sospensione degli oneri fiscali alle imprese è una stronzata. E’ come regalare un pasto freddo a uno che ha un’emorragia. Il credito d’imposta o rinviare tasse se non hai flusso di cassa, è una minchiata. Quello che serve è liquidità. Soldi. Sangue per anemici, poi si deve abbassare l’Iva per diversi settori, e rimodulare le accise sui carburanti per tutelare gli autotrasportatori.
Ma la tragedia che non ci stanno raccontando fino in fondo è che una volta partito il MES, non ci saranno strade di ritorno. Verremo esecutati. Hai voglia a incatenarci sotto al Palazzo.
Sapete oggi cosa ha detto il MES, che mi è venuta voglia di andare a lucidare il forcone di mio nonno, mentre i medici italiani stanno facendo le capriole per salvare infettati che arrivano da tutte le province e il paese è in ginocchio per l’emergenza?
Dicono che dobbiamo fare manovre restrittive e pareggio di bilancio! Ragazzi, è come uno che rutta durante il minuto di silenzio a lutto. Ma quando reagiremo? Se passa il MES dopo resteranno possibili solo strade massimaliste?
Se non partono manovre espansive, tutto il contrario di quello che Conte e l’UE stanno giostrando, tra tre mesi sarà Caporetto. Sostituiamo allora Cadorna con Diaz e riprendiamoci la dignità sulle spalle. Di questo passo metteranno mano anche ai conti corrente. Loro vogliono salvare l’euro, il cui crollo farebbe malissimo alla Germania. Noi vogliamo salvare l’Italia. Anche perché oltre al Coronavirus abbiamo contemporaneamente tentativi di invasione islamica alle frontiere greche; lo sbarco non meglio identificato di 30 mila soldati americani ai confini orientali dell’Europa, (a fare cosa? a prevenire sommosse popolari all’indomani del default?) accompagnate da alcune migliaia di elementi della Folgore italiana. Nelle carceri non tira una bella aria, e questo è il segnale che lo Stato vacilla, in alcune città italiane girano carri armati. Dulcis in fundo il crollo del petrolio decretato dai Sauditi per far dispetto a Putin. Pare che la Storia sia, Dio non voglia, esattamente come un Secolo fa, ad un incrocio. Ma Giuda-Conte vorrebbe farci imboccare la svolta senza uscita. No grazie.
riccardo.corsetto@gmail.com
“Rischiamo 1 milione di morti”. Il virus impone una rivoluzione
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