Piazza Affari in rosso: è l’effetto referendum

Monte dei Paschi di Siena crolla, Borsa italiana la peggiore in Europa: lo spread è ai minimi dal marzo 2014.

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A Piazza Affari gli indici crollano a causa dell’incertezza politica: a seguito di un articolo del 27 novembre del Financial Times, che sottolinea come otto istituti rischino il crollo a seguito della possibile vittoria del No, lo spread torna a sfiorare i 190 punti base. L’incertezza politico-economica si riverbera anche nelle Borse europee, ma quella italiana chiude con un passivo quasi doppio rispetto alle altre.

“Se il prossimo 4 dicembre Renzi perderà al referendum costituzionale, fino a otto banche italiane, quelle con più problemi, rischiano di fallire”, si legge nell’articolo pubblicato sulla nota rivista londinese Financial Times. Il testo spiega come, nel caso in cui Matteo Renzi dovesse dimettersi a seguito della vittoria del No, i banchieri avrebbero timore del protrarsi dell’incertezza durante la formazione del governo tecnico. Gli otto istituti di credito più fragili individuati dalla rivista sono Monte dei Paschi di Siena, Popolarte di Vicenza, Veneto Banca, Carige, Banca Etruria, CariChieti, Banca delle Marche e CariFerrara. L’articolo ha già scatenato il panico a Piazza Affari, dove oltre al gigante senese che perde il 7,2%, cedono del 4% anche Bpm, Unicredit, Banco Popolare e Bper.

I timori non vengono smentiti dal premier che, invitato da Barbara D’Urso negli studi di Canale 5 per un confronto diretto con Silvio Berlusconi, conferma che  “il rischio del governo tecnico c’è, è evidente”. “Un ministro – racconta Renzi – in Cdm mi ha chiesto: chi ce l’ha fatto fare, ha senso giocarci tutto sulle riforme? Sì, è la risposta. Il governo è nato per fare riforme attese da 35 anni”. Il fronte del No, però, sarà un grande ostacolo: nonostante le previsioni negative degli economisti, persino una minoranza del PD ha dichiarato che voterà contro la riforma.

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