I prossimi 20 e il 21 settembre in Italia si voterà per il referendum costituzionale per il taglio dei parlamentari, da 945 a 600. Chi ha voluto il referendum, ovvero il Movimento 5 Stelle, cerca in tutti i modi di indottrinare gli italiani per far credere loro che 100 milioni siano una spesa importante per il popolo italiano e “che si può fare anche a meno di 230 deputati e 115 senatori”.
“L’Italia è il paese con il più alto numero di parlamentari eletti in Europa”, questa una delle tante tesi del Movimento. Ciò, però, è dovuto prevalentemente al fatto che tutti i parlamentari sono eletti dal popolo, a differenza di Francia, Inghilterra, Germania e molti altri Paesi che possiedono invece decine di parlamentari non eletti.

Prendendo in considerazione il numero totale di parlamentari di ogni Paese e confrontandolo agli abitanti di tutti i Paesi dell’unione europea (compreso il Regno Unito), diventa evidente che l’Italia possieda un rapporto di 1 parlamentare ogni 63500 persone. La media europea è di 1 ogni 39700. Una media di gran lunga inferiore alla nostra, per cui si rischia di essere ulteriormente meno rappresentati, e dunque sarà una diminuzione della democrazia.

Gli ex anti PD a 5 Stelle e tutti coloro che appoggiano il Sì non preventivano, dunque, che approvando il Sì molti seggi si uniranno e, viste le differenze territoriali, unire due o più seggi creerebbe problemi di rappresentanza. Un esempio su tutti è il caso della Sicilia, che qualora vicesse il Sì, vedrebbe scendere i propri parlamentari da 77 a 48 (1 ogni 160 mila abitanti), diventando la regione meno rappresentata nelle aule di Montecitorio e Palazzo Madama.
Filippo Alasia
Facebook Comments