a cura di Francesco Amato
“Mentre l’economia è ferma a causa dell’emergenza coronavirus, dall’Europa non arriva ancora nessun aiuto immediato”, se non il Recovery Fund che però potrebbe entrare in vigore solo nel 2021. Così Antonio Rinaldi, economista ed eurodeputato della Lega, a StopEuropa, il talk in streaming del movimento Stop Euro Alt Europa condotto da Riccardo Corsetto. “Tra l’altro – aggiunge il politico – non è ancora arrivato niente in commissione Economia, della quale io faccio parte”.
Rinaldi ha poi sottolineato come, nel corso di una plenaria che si è tenuta a Bruxelles, si siano dedicate due ore di dibattito alla questione del razzismo e di George Floyd. “Mi sembra un po’ eccessivo, e mi dispiace che gli stessi che in quella occasione con la lacrimuccia gridavano no al razzismo, l’indomani hanno bocciato quattro emendamenti presentati dalla Lega su un progetto che coinvolgerà il mondo della disabilità per i prossimi dieci anni”.

Sul Recovery Fund, inoltre, Rinaldi ha sottolineato come ancora non ci sia nulla di concreto, e che quindi il Consiglio europeo si baserà sul nulla. Tra l’altro “parlare di risorse proprie dell’Unione significa prendere in giro la gente – spiega l’eurodeputato – perché l’Europa possiede risorse solo grazie ai contributi degli stati membri: nessuno regala niente”.
“Se la Bce è arrivata a cambiare posizione di 180 gradi – ha aggiunto Rinaldi – fino a portare a 1350 miliardi di euro il cosiddetto PEP utilizzabile fino al giugno 2021, vuol dire che la situazione è grave“. In particolare, secondo il leghista, sono gli unici soldi che non costano nulla. Quando molti dicono che “a queste condizioni, a tasso zero, conviene il MES” bisognerebbe ricordare loro che anche “gli acquisti della BCE sono a interessi zero”, perché “gli interessi maturati sui titoli acquistati dai Paesi vengono rigirati alle banche nazionali”. Le condizionalità del MES, tra l’altro, “non saranno più light quando finirà la crisi pandemica”.
Oltre al danno anche la beffa, per Rinaldi. “Per la legge di stabilità l’Europa ci ha costretti negli ultimi anni a tagliare 37 miliardi alla sanità. Ora ce ne concede 35,8, di cui 14 versati dall’Italia, per rimettere a posto la sanità – spiega Rinaldi -. È qualcosa di kafkiano, di assurdo”.
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