E’ previsto un aumento del canone versato da oltre 40 mercati rionali nelle casse del comune. L’emendamento è stato votato appena ieri in aula, e fa parte della manovra al bilancio. Prevede un aumento che varia dal 10% al 50%, e di convesso toglie autonomia gestionale nell’organizzazione dei mercati.
Un vero e proprio fulmine a ciel sereno, che ha gettato lo scontento tra i vari operatori del settore. “Abbiamo delle convenzioni firmate, ogni Ags ne ha una con il Comune, stanno violando dei contratti. Siamo pronti a chiederne l’annullamento. A questo punto vogliamo pagare tutto il canone per intero. Sarà il Comune a pensare a tutto”. Ad affermarlo è Valter Papetti, presidente di ANVA Confesercenti e della cooperativa che gestisce il mercato del Laurentino. “Quei fondi servono alla manutenzione ordinaria, a quella straordinaria ha comunque pensato sempre l’amministrazione, quindi ci stanno di fatto togliendo soldi per tenere pulito ed efficiente il mercato”.
Delle stessa idea anche Alberto Rendina, presidente della cooperativa che gestisce il mercato della Magliana: “anche se ci pensasse direttamente (il comune, ndr), ha idea di quanto si allungherebbero i tempi? Se ho un guasto di qualunque tipo lo riparo io immediatamente. Chi ci assicura che i soldi trattenuti vengono reinvestiti sul mercato che li ha versati?”.
Il testo dell’emendamento, invece, parla chiaro: “Da verifiche è risultato che il sistema non ha garantito il risultato auspicato in quanto moltissime strutture mercatali risultano tutt’ora afflitte da numerose criticità di ordine tecnico legate in primis, tra le varie cause, alla mancata regolare effettuazione di interventi manutentori ordinari e di adeguate pulizie da parte degli operatori mercatali”.
Forse c’è qualche problema nell’autogestione dei mercati? A ribadire la questione è anche Adriano Meloni, Assessore al Commercio: “In molti casi gli interventi effettuati non sono stati adeguati e soddisfacenti. Vogliamo rafforzare l’impegno per riqualificare le strutture rendendole più moderne e funzionali. Non sottraiamo fondi per i mercati”.
A dar voce alla protesta ci pensano i consiglieri di Fratelli d’Itali. Maurizio Politi, consigliere nella commissione commercio, dichiara: “Pensare di fare cassa sugli esercizi commerciali, con una politica figlia del peggiore statalismo, è l’ennesima prova dell’approssimazione con la quale viene amministrata la città invece di intensificare le affrancazioni e gli incassi degli oneri concessori, dando alle casse comunali un po’ di respiro, si è deciso di colpire i più deboli, puntando il dito delle imposte contro mercati ed esercizi di vicinato”.
E propone anche delle alternative: “Dobbiamo immaginare una più ampia possibilità di aprire alla somministrazione, un’opera di riqualificazione che sostenga gli operatori, magari scontando le imposte comunali in cambio di interventi strutturali e un numero maggiore di artigiani all’interno”.
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