“Roma ha assoluta necessità di una discarica di servizio”. Sono queste le parole dell’Assessore Regionale Mauro Buschini che riferisce alla commissione parlamentare ecomafie la situazione degli impianti romani e la necessità di averne almeno uno attivo e funzionante.
“Sugli incendi ai Tmb di via Salaria, nel 2015 e di Albano laziale, nel 2016, ci sono verifiche in corso ma è evidente che questi impianti non sono più in condizioni di esercitare. Il tmb di Albano è chiuso per danneggiamento, quello di via Salaria continua invece ad operare”. Insomma, anche il Tmb di via Salaria andrebbe chiuso. Una decisione non da poco, che metterebbe a rischio l’intero ciclo di smaltimento e raccolta della capitale.
Bisogna dunque velocizzare l’iter per individuare una nuova discarica: “Nei mesi necessari a Roma per individuarne una potremo prorogare per un breve periodo il conferimento all’estero: 10 mila tonnellate di rifiuti “tal quale” del Lazio ogni mese valicano le Alpi e altre 10 mila vanno in altre regioni, ma non si può pensare che questa sia la normalità della gestione dei rifiuti“. Una situazione rischiosa, che potrebbe far scattare delle sanzioni a livello europeo.
Diversa l’opione dell’amministrazione comunale. L’assessore all’Ambiente Pinuccia Montanari, che pochi giorni fa aveva pubblicato un video per chiedere più collaborazione ai cittadini, ha le idee chiare: “Il piano non prevede nuovi inceneritori e discariche e programma il progressivo superamento degli esistenti. Oggi Roma produce 1,7 milioni di tonnellate/anno di materiali post consumo, di cui solo il 43% viene inviato a recupero, riciclo e compostaggio. Alla Capitale mancano, per le scelte errate del passato, impianti funzionali all’economia del riciclo eco-efficiente ed al massimo recupero di materia”.
“Il potenziamento del trattamento dell’organico si svilupperà attraverso compostaggio domestico, compostaggio di comunità, l’impiantistica appositamente dedicata con una serie d’impianti industriali. Nel complesso – continua Montanari – si prevede un aumento delle potenzialità dei trattamento organico al 2021 pari al 500%. Per la valutazione della tipologia di impiantistica e della sua localizzazione il Comune ed AMA si avvarranno della ‘Scuola Agraria Parco di Monza’, che rappresenta la massima autorità europea in materia, senza mancare di coinvolgere i cittadini e le amministrazioni coinvolte. L’impegno è verso la diminuzione dell’inquinamento da trasporto su gomma e per la fine della trasferenza su siti come quello di Maccarese che oggi vedono transitare anche tutto il materiale organico che poi viene ‘esportato’ al Nord'”.
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