Riaprono gli asili nido, finalmente senza il “sistema a bolle” previsto dalla Regione Lazio per limitare il rischio di contagi. Ma a Roma è caos per via del controllo del green pass, diventato obbligatorio per tutto il personale. Nonostante si sapesse da tempo della necessità di verificare la validità del green pass per il personale scolastico, il Comune di Roma si è fatto trovare impreparato, e solamente ieri, a distanza di meno di 24 ore dalla riapertura delle scuole, ha inviato una nota ai Municipi, incaricando questi ultimi, in qualità di datori di lavoro, alla verifica della certificazione verde.
Non ci stanno i sindacati, che denunciano una gestione lasciata al caso. “Ci aspettavamo una riapertura in sicurezza – dichiarano Marco D’Emilia, Giancarlo Cosentino e Francesco Croce, respondabili delle sigle sindacali della funzione pubblica di Cigl, Cisl e Uil – invece la situazione è già nel caos completo. Sezioni sguarnite per carenza di personale e controllo delle certificazioni verdi anti-Covid affidato al caso“. E chiosano: “Avevamo lanciato l’allarme, ma Roma ha ammainato la bandiera di Capitale a danno di bambini e lavoratori“.
Diverse le soluzioni adottate dai municipi. A partire dalla levataccia imposta ai dipendenti degli asili nido di Montesacro, nel 3° municipio. Gli educatori e tutto il personale dei 16 asili nido della zona, infatti, è stato convocato alle 7.30 negli uffici di piazza Sempione, per convalidare il proprio green pass e poi prendere servizio. Una procedura folle, ancor più se si pensa che debba essere fatta ogni giorno, ma dovuta all’arrivo di solo due smartphone per la verifica, peraltro con la promessa di restituirli qualche settimana dopo per esigenze legate alle elezioni amministrative, per un territorio di quasi 100 chilometri quadrati.
“E questa procedura secondo il Comune dovrebbe avvenire ogni mattina con un dispendio di tempo e di energie organizzative che non ci possiamo permettere – scrive su Facebook la presidente del municipio Claudia Pratelli -. Questo accade perché il Comune non ha dotato ciascun nido di 1 dispositivo. È assurdo che il Campidoglio non si sia reso conto della centralità del servizio da erogare e non abbia provveduto a dotare le strutture capitoline di strumenti adatti scaricando tutto sulle spalle dei municipi“.
Un’altra soluzione, invece, è stata adottata nel primo municipio, quello del centro storico. Il personale delle scuole e gli educatori hanno effettuato temporaneamente la verifica con i propri smartphone personali. “L’emergenza a cui la Sindaca ha costretto il personale scolastico è inaccettabile. Chiediamo a Raggi una soluzione non estemporanea, incaricando la Multiservizi a effettuare il controllo giornaliero“, denuncia la minisindaca Sabrina Alfonsi.
Francesco Amato
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