Sa Paradura: un gregge solidale in arrivo dalla Sardegna per i pastori terremotati

Mille pecore sono sbarcate ieri a Civitavecchia e sono arrivate oggi a Cascia, donate, nonostante le difficoltà economiche legate al prezzo del latte, dai pastori sardi ai loro colleghi terremotati del centro Italia in onore di un'antica tradizione della comunità pastorale isolana

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Pecore donate dai pastori sardi

di M.S.P.

CASCIA – Un’arca di Noè insolita quella sbarcata al porto di Civitavecchia domenica mattina, riempita con mille splendidi esemplari di ovies aries provenenti dalla Sardegna. Un gregge solidale arrivato nel porto laziale a bordo delle navi del gruppo Onorato, che stamane ha raggiunto la cittadina di Cascia per essere donato dal mutuo soccorso dei pastori ‘‘Sa Paradura’’ agli allevatori delle zone terremotate del centro Italia.

La solidarietà non è una novità nel mondo degli allevatori sardi. Affonda le radici in una tradizione di mutuo soccorso tipico della comunità pastorale: la Sa Paradura, che vede spesso mobilitati gli allevatori in aiuto di colleghi che, per calamità naturali o altre circostanze sfortunate, hanno perso il loro gregge. Attraverso il dono di un animale a testa si offre un’opportunità di ricominciare a chi non ha altro modo di far fronte alle difficoltà. Un’iniziativa omologa era stata organizzata, sempre dai pastori sardi, nel 2009, in occasione del sisma dell’Aquila.

La chiamata alla solidarietà ha visto rispondere più di seicento pastori di oltre 100 comuni sardi. L’operazione, sposata anche da Coldiretti, è continuata oggi con l’arrivo a Cascia dei mille ovini nell’ambito della “Fiera del capo lanuto” e si concluderà domani con l’assegnazione a istumbu -cioé del tutto casuale- degli animali a ciascun allevatore destinatario.

“È la prima volta che mi emoziono dopo il giorno terribile del 30 ottobre” ha dichiarato il sindaco di Cascia Gino Emili raccontando le sensazioni vissute dalla popolazione di Cascia e dalla delegazione sarda durante la consegna delle mille pecore ai pastori umbri. Le pecore sono state scaricate nel pratone di Villa Adele, dove hanno ricevuto la solenne benedizione di monsignor Bernardino Pinciaroli, rettore del Santuario di Santa Rita e di don Mario Tanca, responsabile ecclesiastico di Coldiretti Sardegna. Insieme alle pecore sono arrivate anche 5 tonnellate di insilato offerti da produttori di Arborea.

“Due mesi fa siamo scesi in piazza per rivendicare un prezzo del latte equo – ha ricordato il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu -. Per noi questa è una stagione difficile perché ci stanno pagando il latte a 60 centesimi. Ma questo non ci fa dimenticare chi ha problemi più grandi dei nostri. Questa iniziativa va ben oltre il valore economico, vogliamo farvi sentire la nostra vicinanza e aiutarvi a ridarvi speranza e coraggio”.

Nonostante il settore stia attraversando un periodo difficile da tempo, va sottolineato il valore concreto di una tradizione sociale, quella pastorale sarda, la cui umanità può essere d’esempio per tutti.

[L’Unico]

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