
di Riccardo Corsetto

Cari amici sovranisti,
in molti mentre ero in Sicilia a cercare di riposarmi un po’ con mia moglie e mia figlia mi avete scritto cercando aiuto per comprendere questa strana crisi di Governo. Una crisi come mai la storia italiana l’aveva vista né sentita. Una crisi in cui è colui che ha il consenso maggioritario e governa che si sfila dalla cabina di regia , rinunciando a poltrone e potere.
Ho letto poco i giornali in queste ore agostane, perché il tempo da dedicare ai nostri cari vale più di qualsiasi crisi di governo, ma la sera ho riflettuto cercando di trovare la quadra e rispondere a una domanda complessa.
Allora Salvini è impazzito? Rispondo di no. E’ “impazzito” soltanto se si giudica col metro dell’utilitarismo materialistico. E senza saper guardare il calendario politico nel medio termine. Certo, per chi fa della politica una questione di poltrone, di potere contingente, e di protagonismo ad ogni costo Salvini è certamente “impazzito”. Ed è sicuramente “impazzito” anche per coloro che pensano che un progetto a breve scadenza come una legislatura guidata da forza antitetiche e raffazzonate possa essere sinonimo di governabilità. Perché a Salvini non interessa il Governo, lo ha dimostrato col suo gesto, ma la governabilità, concetto diverso.
GOVERNO E GOVERNABILITA’ E IL SOVRASTATO STRANIERO
La Governabilità prevede un programma coerente e una maggioranza disposta a portarlo in porto. La battuta è involontaria. Ma oltre i NO sul TAV e le opposizioni sui “porti chiusi” sono due i motivi che hanno condotto Salvini a staccare la spina. Il primo proviene da un minaccia esterna, ovvero il nuovo Sovrastato Europa, uno Stato senza popolo né riconoscimento popolare, che malvede Salvini SOLO al comando dell’Italia. I motivi sono ovvi. Con il sovranismo al potere il SovraStato Straniero non può perpetrare le sue politiche deflattive miranti alla colonizzazione materiale del nostro tessuto sociale ed economico, già ad uno stadio avanzato. Il secondo è un problema interno, legato alla riforma delle Autonomie regionali che la Lega vuol portare avanti soprattutto perché lo hanno chiesto oltre il 90% dei cittadini lombardi, veneti e dell’Emilia Romagna, mentri i grillini lo vedono come fumo negli occhi, giacché hanno coltivato il loro grande elettorato soprattutto nel Sud del Paese, dove la benzina per la macchina amministrativa arriva dalle tasche dei contribuenti del nord, e dove i tagli per attuare le autonomie, costringerebbero i meridionali ad essere più virtuosi, per compensare il 98% di risorse che resterebbero, secondo la riforma, nella regione di chi le produce. Aggiungo “giustamente”. E senza che mi diate del razzista perché ho nelle vene sangue meridionale al 100%.
In più metteteci che il reddito di cittadinanza ha determinato un consenso per Grillo e Di Maio soprattutto al Sud e avete la quadra del perché i grillini non avrebbero permesso tale riforma pure avendola messa nel contratto. Infine diciamo: il reddito di accattonaggio è immorale quanto il voto di scambio. Tu mi voti io ti pago per non far nulla.
IL VINCOLO SUL DEFICIT DEL SOVRASTATO STRANIERO
Quindi da un lato il ricatto dell’Europa che in autunno avrebbe impedito la manovra finanziaria della Lega, in particolare la Flat Tax, con la spada di Damocle dei vincoli e del 1,6% di deficit da rispettare nel prossimo biennio (che significa praticamente avere le mani legate per il piacere di Frau Merkel, Mister Macron, Don Mattarella, e ConteMonti, l’avvocato che assomiglia sempre più al professore della Bocconi. Del resto che l’Italia sia un sorvegliato speciale, e sia condizionata da uno Stato Straniero senza cittadini propri ma che fa sudditi quelli degli Stati sovrani, era noto già al momento della formazione del governo, quando Don Mattarella impedì che il professore EuroCritico Paolo Savona, un signore di grandi studi, non certo un criminale eversivo, venisse bandito dal governo. La nomina del ministro tedesco Ursula Von Der Leyen, voluta dai Macron, Merkel e persino da ConteMonti (un uomo senza voti né consenso che ha saputo ritagliarsi credibilità alla Corte del SovraStato Straniero denominato UE, a colpi di lunga lingua su quel fondoschiena che una volta Berlusconi, anche lui “ucciso” politicamente dal SovraStato Staniero, definì irriverentemente il più ingombrante del Bundestag. Ma a noi del culo della Merkel e delle battute di Berlusconi interessa poco. Ci interessa capire perché Salvini sia stato costretto a licenziarsi dal governo, rischiando anche di apparire masochista agli occhi di un popolo che è abituato a leggere la politica solo in termini di diarie, stipendi, e poltrone. E che se incontra un eroe lo scambia per un folle. Pensate a quanto potrà durare un governo fatto dai 5Stelle con i loro nemici giurati. Sarà come neve al sole. Peraltro gli elettori e la base del 5Stelle è molto meno stupida dei suoi rappresentanti, e se davvero li lasceranno votare sulla piattaforma Rousseau (voi ci credete che ci daranno il vero esito?) riceveranno una sonora batosta. Questi ex-scassinatori-di-parlamento-come-una-scatoletta-di-tonno al governo hanno capito di avere le ore, magari mesi, magari qualche anno se Don Mattarella concede, ma l’abbraccio col Pd è un abbraccio mortale. Che potrà portare solo patrimoniali, tasse e quindi deflazione e stagnazione. Con buona pace dello Stato Straniero UE ma con grande disagio della nostra economia, che invece ha bisogno di investimenti, rilancio, spesa pubblica, taglio non alla spesa ma alle tasse e soprattutto di poter sforare questi illegittimi vincoli criminali dettati dallo Stato Straniero, uno Stato che non invade ma pervade. Un SovraStato Straniero a cui è difficile ribellarsi con la forza fisica perché non ha un esercito, ma mercati. Non ha armi e nemmeno soldati, ma speculatori e giornalisti assoldati.
DA SAVONA A VON DER LEYEN PASSANDO PER SASSOLI. CHI COMANDA E’ FUORI CONFINE
Salvini è arrivato primo alle elezioni Europee di Maggio. Eppure il presidente del Parlamento europeo è diventato un ex giornalista RAI del Partito Democratico. E presidente della Commissione, una avvenente signora alla corte del Stato straniero. Noi sovranisti avevamo due chance: logorarci al governo in autunno senza poter dare agli italiani le riforme previste nel contratto di governo (autonomia regionale perché è giusto che i vistuosi siano ricompensati anche se questo non è in contraddizione con lo Stato Sociale, beninteso), oppure mandare a “FARE IN CULO” LO STATO STRANIERO, come faceva Grillo prima di sconfessarsi. O meglio di confessarsi. Ma che pena mi fa ricordare quando li chiamava PD-meno-ELLE, e PiDioti. Persino la coerenza di quel comunista di Di Battista, che ho sempre criticato e col quale non condivido un acca, ma che aveva l’onore di preservare una lucida coerenza alla sua incondivisibile storia politica, si è persa in un comunicato ANSA dove parrebbe saper digerire il sesso col Pd.
C’è da fidarsi di uomo che primo nella storia molla le poltrone senza che sia una minoranza a sfiduciarlo, come di solito accade nelle crisi di governo. Salvini ha compreso il potere titanico dello Stato Straniero, quello che dovrebbe essere mamma d’Europa, e invece è solo un Molok di burocrati che si nutrono di sovranità e sangue, ha capito che si sta stringendo una lenta ragnatela intorno a lui (e a Noi!) tessuta dalla Troika e Casaleggio Junior SPA (che non vale un unghia del visionario lucido folle compianto padre) e ha fatto harakiri politico. Metaforicamente il gesto di Yuko Mishima che si infligge la morte (in quel caso reale) per non accettare la sottomissione al nemico della sua cultura antica, madre e profonda. Ecco l’ho detto. Salvini è un samurai. E le sue parole in un video recente apparso su Facebook la dicono lunga sulla sua psicologia. Sono pronto a morire per l’Italia. Io non credo il Capitano usasse metafora. Quel che lo STATO STRANIERO non comprende è che la Storia non è affatto finita. E per evitare rigurgiti di “Secolo breve” devono e dobbiamo costringerli a farli arretrare. Ne è del bene dei nostri figli e della pace.
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