Sorveglianza rafforzata. Come Stallone in quel film in cui è sorvegliato notte e giorno all’interno di un carcere di massima sicurezza, per un reato di cui non era responsabile. Questa è la clausola scritta in piccolo nelle prerogative assegnate alla Commissione Europea e alla Banca Centrale Europea, dal trattato del MES. A svelare il retroscena inquietante è un articolo a firma di Alberto D’Argenio, riportato oggi sul quotidiano La Repubblica. «La Commissione europea chiarirà monitoraggio e sorveglianza in accordo con le regole del “Two Pack”».
Insomma una “sorveglianza rafforzata” da parte della Troika tradizionale, a cui mancherebbe solo l’Fmi, per imporre all’Italia un doloroso programma macroeconomico dirigistico. La Commissione sarà chiamata però nelle prossime settimane a conferire su questo aspetto. In primis se il monitoraggio trimestrale da parte delle istituzioni Ue sia davvero non aggirabile. Perché in caso contrario l’assenza di condizionalità, sarebbe la prima bugia del MES Light. Visto che per molti la “sorveglianza”, e l’obbligo di spendere le risorse solo come vogliono i tecnocrati dell’UE è già per definizione una condizione. Peraltro dei 240 miliardi, l’Italia potrà beneficiarne solo di 36.
Le condizioni preparate dal direttore generale, il falco tedesco Klaus Regling, uno degli esponenti dell’ordoliberismo più aggressivo, sono state inviate a tutti gli stati membri della zona euro. Ci sarà tempo fino all’8 maggio per ridiscuterli. Come è stato deciso dai ministri delle Finanze nell’Eurogruppo e poi dai premier lo scorso 23 aprile “i partner che richiederanno l’attivazione si devono impegnare a usare fondi per finanziare i costi sanitari diretti e indiretti, cure e prevenzione”.
Finita l’emergenza – insomma – i soldi che ci serviranno per far ripartire le imprese non li avremo, perché il MES con cosi detta sorveglianza speciale, ci imporrà di spenderli solo per le spese sanitarie strettamente legate a Covid 19. 37 Miliardi quindi che non potranno aiutare in nessun modo le aziende, i lavoratori e le famiglie italiane. “I partner che richiederanno l’attivazione – si legge nel documento – si devono impegnare a usare i fondi per finanziare i costi sanitari diretti e indiretti, cure e prevenzione legate al virus“.
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