Dietro l’iniziativa, appoggiata dal Codacons al centro di un incontro in Campidoglio, c’è una cordata di imprenditori con a capo Massimo Ferrero. Da anni in stato di abbandono, il progetto sembra prender piede, grazie anche all’appoggio del Codacons.
L’ assessore allo Sport, Daniele Frongia, lo definisce “uno tra i vari concreti ricevuti finora”, trovandosi in concordo con l’opinione del presidente Carlo Rienzi all’agenzia Dire: “L’obiettivo è restituire l’impianto alla città, sia per ospitare tutti gli sport possibili, dal calcio al rugby alla scherma, sia per eventuali concerti o eventi serali sempre nel rispetto dei residenti della zona”.
L’incontro decisivo si è tenuto ieri in Campidoglio tra Renzi e Frongia, quest’ultimo affiancato dal presidente della commissione capitolina Sport.
Il Comune si è reso “disponibile a investire alcuni milioni di euro sulla ristrutturazione”, spiega Renzi. È previsto, infatti, nei prossimi giorni, un altro incontro con Ferrero, cui parteciperà anche il Coni.
Ancora in merito Renzi dichiara l’esistenza di vari contenziosi che coinvolgono il Comune di Roma e che “ è quindi doveroso superare questi ostacoli e fare in modo che ciascuno faccia la sua parte anche in termini economici per arrivare presto, magari nel giro di alcuni mesi, alla fase esecutiva di un progetto che restituisca il Flaminio alla città”.
Il Codacons ha dichiarato che la spesa per mettere in funzione lo stadio si aggirerebbe intorno ai 20 milioni di euro, comprensivo di consulenza tecnica d’Ufficio, stilata alcuni anni fa dal Tribunale di Roma su impulso del Campidoglio”.
Anche Frongia commenta positivamente in merito: ”Confermo che presto organizzeremo una sorta di open day del Flaminio, per consentire sopralluoghi ai soggetti interessati”. Lo stesso si propone di “valutare con attenzione tutte le proposte, prevedendo un giorno di apertura per un sopralluogo con Coni, federazioni e associazioni interessate”.
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