Stadio Roma, Grillo boccia la location: “No a Tor di Valle”

Beppe Grillo dice no alla location di Tor di Valle: "Nessuno dice di no, diciamo di sì ma in una parte che non sia quella, è meglio farlo in una zona che non esonda". Immediata la reazione dell'As Roma e del costruttore Luca Parnasi: "Non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor Di Valle"

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Il conto alla rovescia verso il 3 marzo corre, ma non c’è ancora una risposta del Campidoglio sul progetto del nuovo Stadio della Roma, che però così com’è sembra sempre più a rischio. Beppe Grillo prima garantisce: “Virginia Raggi farà una dichiarazione tra uno o due giorni”. Ovvero venerdì, giorno a cui è slittato l’incontro con i proponenti previsto per oggi e rimandato su richiesta del Comune. Ma più tardi il leader M5S boccia la “location” di Tor di Valle e scandisce: “Nessuno dice di no, diciamo di sì ma in una parte che non sia quella, è meglio farlo in una zona che non esonda”.

A stretto giro la risposta di As Roma e del costruttore Luca Parnasi: “Dopo 5 anni di lavori su un progetto in stato avanzato di approvazione nel rispetto di leggi, regolamenti e delibere, non è in alcun modo ipotizzabile un sito alternativo a Tor Di Valle. L’area è sicura dal punto di vista idrogeologico e anzi il progetto, con investimenti totalmente a carico dei privati, va a sanare il rischio idrogeologico presente nel quartiere limitrofo di Decima, ben al di fuori del sito dove verrà progettato lo Stadio e dove abitano oltre 10 mila romani”.

Il botta e risposta arriva ieri, dopo una giornata in cui Grillo ha incontrato per 3 ore i consiglieri M5S in Comune. Incontro al quale però Raggi è stata assente. La sindaca dovrebbe invece esserci venerdì al meeting chiave con i proponenti. Per tutto il giorno la Raggi riflette sulla questione della pubblica utilità per il progetto, concessa da Marino: l’idea è di legarla però al taglio delle cubature degli edifici. “Non so se si sta andando verso il no, si sta andando sicuramente verso delle cautelative che sta prendendo Raggi per il Comune – dice Grillo – perché la situazione è un po’ complessa”. Poi la dichiarazione serale che sembra il de profundis della delibera Marino. Ma il progetto potrebbe anche essere riperimetrato nella stessa area, secondo l’idea dell’ex assessore all’Urbanistica Paolo Berdini. Cautelarsi da una causa milionaria, in caso di annullamento della delibera, è in questo momento la preoccupazione del Comune. Che però vaglia anche le cautele da prendere in caso di denunce e iniziative da parte della base e dei molti consiglieri contrari alla cementificazione che l’attuale progetto secondo loro comporta.

“L’incontro è stato molto positivo. Stiamo valutando tutti gli atti. Quando ci sarà una decisione lo comunicherà la sindaca”, dice il presidente dell’Assemblea capitolina Marcello De Vito, uno degli ‘ortodossi’, passato ieri al sit-in degli attivisti che chiedono di annullare la delibera dell’era Marino, disertato dalla Raggi. Una delibera sulla quale la sindaca attende il parere dell’Avvocatura del Comune per sapere cosa si rischia in caso di modifica o di annullamento. Non molto, secondo pareri legali di esperti consultati dai consiglieri contrari al progetto. Fino a due miliardi secondo stime ufficiose dei proponenti. “È stato un incontro costruttivo, in cui abbiamo parlato della città e anche dello Stadio. Beppe ha illuminato ancora di più il Campidoglio. Le decisioni che sono state prese verranno comunicate al momento giusto”, ha detto invece il capogruppo del M5S in Campidoglio Paolo Ferrara uscendo dal Campidoglio dove si è tenuto un incontro con Beppe Grillo.

Il Codacons scova un parere dello studio Mobrici di Roma, agli atti della Conferenza di servizi, che definisce “illegittimo” il progetto perché il proponente non è una società sportiva come prevede la legge. Il parere era stato richiesto da un attivista M5S poi eletto in IX Municipio, quello di Tor di Valle. “Sono state rispettate tutte le norme – dice l’ex assessore all’Urbanistica della giunta Marino, Giovanni Caudo -. La legge sugli stadi prevede che le imprese costruttrici abbiano un accordo con la società sportiva, come nel caso del nuovo impianto della Roma”. L’opposizione con il Pd in testa attacca ancora la sindaca.”E’ contro i romani”, dice il deputato dem Marco Miccoli.

“Sono per natura positivo, ma è come una partita al Totocalcio: 1X2″. Lo ha affermato il presidente del Coni, Giovanni Malagò, parlando dello Stadio della Roma a margine della cerimonia di inaugurazione a Torino dell’anno sportivo piemontese 2017. “Ci sono interpretazioni diverse, perché non è emersa una linea chiara – ha aggiunto -. Il garante del M5s ha detto che ci sarà una decisione definitiva entro uno o due giorni e noi aspettiamo questa”.

“Il mondo dello sport è sempre stato a favore del fatto che ogni società di calcio possa avere una sua casa, ma non deve tifare né a favore né contro un progetto urbanistico – ha concluso Malagò -. A Torino, anche grazie alle Olimpiadi, mi sembra che questo problema lo abbiate già ampiamente superato”.

Sullo Stadio, Grillo si arrampica sugli specchi”, ha dichiarato il senatore Pd Raffaele Ranucci. ”Adesso siamo al rischio idrogeologico? – aggiunge – Ma vogliamo scherzare? Quanto deve durare la beffa per i cittadini romani? Non sapendo come spiegare l’ennesimo no di una giunta che sta ‘chiudendo’ Roma Beppe Grillo si inventa l’ennesima scusa e dice che lo Stadio deve essere fatto in una altra zona della città”. “Si, probabilmente nel 3017 – conclude –. Siamo alla solita vergognosa bugia del capocomico Beppe Grillo”.

“La vicenda dello stadio dimostra una volta per tutte che il vero sindaco di Roma è Beppe Grillo”, dichiara Stella Bianchi, deputata del Partito democratico. “Ormai è evidente a tutti che chi decide nella Capitale non è la Raggi, votata dai cittadini romani, ma un signore di Genova dopo essersi consigliato con un socio a Milano. E tutto questo per dire ancora una volta no e lasciare Roma bloccata”, conclude.

Roberto Troncarelli, presidente dell’Ordine dei Geologi di Roma e del Lazio, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Roma Capitale nel corso della trasmissione “Roma ogni giorno”. Sul rischio idrogeologico nella zona di Tor di Valle, Troncarelli ha dichiarato: “E’ un rischio di cui sono note le componenti ed i fattori. Il rischio di alluvionabilità, che non è circoscritto a Tor di Valle, c’è, ma può essere limitato attraverso alcuni interventi”. “Tuttavia quella di Tor di Valle – ha aggiunto il presidente dell’Ordine dei Geologi di Roma e del Lazio – è una zona complessa, io sceglierei un’altra area. Ad esempio, anche la zona dove c’è la casa di Totti è alluvionabile, sta tra il fosso del Torrino ed il fosso di Vallerano”. Troncarelli ha inoltre affermato: “Quando venne realizzato l’ippodromo di Tor di Valle certe problematiche non si conoscevano. Inoltre, i carichi che trasmette un ippodromo non sono gli stessi che trasmetterebbero uno Stadio e gli edifici circostanti”.

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