“Tempi nostri” è il primo libro di Consuelo Priasco, giornalista Rai e europarlamentare, edito da Pagine. Il lettore è sin da subito coinvolto in un viaggio onirico. Il protagonista è un’entità non definita, che racconta la sua discesa sulla terra vissuta come una curiosa tentazione. Durante il viaggio, incontra resti di satelliti sparsi nell’atmosfera e viene intercettato dai radar di un aereo, per poi ritrovarsi in un punto casuale della terra. Qui comincerà il suo studio, una sorta di osservazione etnologica, del mondo umano.
L’entità misteriosa intende, infatti, individuare una coppia da usare per comprendere meglio i complicati rapporto e legami tra gli uomini. Comincia poi una scoperta in lungo e in largo sulla terra, ed è proprio in questo viaggio che nascono i problemi. Il mondo che il protagonista va scoprendo, infatti, emerge nel pieno delle sue violenze e contraddizioni. Solo così si spiegano i passaggi logici dalla spiaggia, in cui regna la legge del sesso, alle scene di guerra del Medio Oriente, per giungere addirittura ai traffici illegali di organi e alle dittature politiche e finanziarie a cui il mondo intero è sottoposto.
Insomma, ne viene fuori una sorta di inferno dantesco, in cui il protagonista passa da un “girone” sociopolitico all’altro, osservando man mano le tantissime malefatte umane. Un mondo in cui le crisi dei nostri tempi raggiungono i massimi livelli, e coinvolgono religione, politica, morale e cultura. Quello che scopre l’entità è un universo senza memoria, una società senza radici, una politica senza morale, una religione senza fede.
A questi disastri incontrati dal protagonista, però, fanno da contraltare le poche ma pregnanti soluzioni e la promessa di un futuro post-umano, l’estrema conseguenza dell’antica illusione secondo cui la creatura possa farsi creatore. E la tragedia viene sostituita dalla speranza che tutto torni al suo posto, che la società torni ad avere dignità. Insomma, la speranza di un mondo migliore.
Francesco Amato
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