Dopo le mascherine, i camici. Non c’è pace per la Regione Lazio, guidata dal leader del PD Nicola Zingaretti. Una Regione che sembra non riuscire a commissionare ordini che vadano a buon fine. Già lo scorso marzo, a fronte di un anticipo di oltre 13 milioni che ora la Regione sta cercando di recuperare, la Ecotech aveva consegnato solo parzialmente le mascherine commissionate. Ma sembra che quello non sia l’unico contratto da rescindere. Adesso è la volta di uno stock di camici e tute protettive ordinato ad una ditta pugliese e mai arrivato a destinazione.
Le tute e i camici erano stati commissionati lo scorso 30 marzo. L’ordine viene affidato alla ditta tarantina Internazionale Biolife, società che si occupa di integratori e prodotti di bellezza, per un totale di 17 milioni di euro. L’indomani l’azienda riceve l’acconto di 2,8 milioni di euro, assicurando che la fornitura sarebbe arrivata a Fiumicino entro l’8 aprile. Il successivo 20 aprile, ben oltre la data di scadenza, l’azienda pugliese comunica di essere in attesa delle autorizzazioni della Turchia per le tute, e che i camici sarebbero invece giunti a destinazione l’indomani. Dopo una serie di solleciti e botta e risposta tra la Regione e la società, il primo stock da 148mila camici è arrivato nel Lazio il 3 giugno, mentre delle tute non vi è nessuna traccia.
Sulla vicenda ora indaga la Procura di Taranto, che ha chiesto alla Guardia di Finanza di sequestrare i camici consegnati dall’azienda pugliese. Intanto la Regione si è accorta dell’inaffidabilità dell’azienda e, con una determina del direttore regionale della Protezione Civile, Carmelo Tulumello, firmata lo scorso 26 agosto, ha provveduto alla risoluzione immediata del contratto. La Regione ha spiegato che i camici ricevuti non sono mai stati distribuiti e che è già partita la richiesta per la restituzione delle penali previste dal contratto: 10mila euro per ciascuno dei 140 giorni entro i quali avrebbe dovuto realizzarsi l’adempimento. L’acconto di quasi 3 milioni, invece, sembra che verrà recuperato permutandolo con una fornitura di mascherine provenienti dalla stessa società già consegnate alla Regione ma non saldate.
La questione, però, diventa politica. E Roberta Angelilli, ex deputata di Fratelli d’Italia, annuncia “un esposto all’ANAC su tutta la vicenda“, chiedendo “le dimissioni del direttore dell’agenzia di protezione civile Tulumello per evidente incapacità di gestione degli appalti in emergenza“. “Da parte della Regione Lazio – spiega a Il Giornale – non c’è stata nessuna selezione pubblica rispetto alle società che hanno avuto gli affidamenti diretti, senza gara, e che sono state scelte piccole società quasi sempre senza alcuna esperienza nel settore delle forniture dei dispositivi sanitari“. Il risultato, secondo la politica, è che “oltre il 40% delle forniture commissionate dalla Regione Lazio in emergenza Covid non sono mai arrivate a seguito di truffe e di inadeguatezza delle società scelte. Se avessimo registrato i picchi dei contagi delle regioni del Nord sarebbe stata una tragedia“.
Francesco Amato
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